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Catturato il presunto ‘serial killer’ dei cani: un ottantenne di San Marino accusato di averne avvelenati oltre 40

Bocconcini di carne rivestiti di un diserbante letale venivano disseminati, da 15 anni, in luoghi pubblici e giardini privati
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È stato individuato e fermato dagli agenti l’uomo, un’ottantenne di San Marino, accusato di aver ucciso tramite avvelenamento oltre 40 cani, disseminando nei parchi, lungo le strade e anche in giardini privati, bocconcini cosparsi di veleno. Le sue azioni reiterate, tanto da valergli l’appellativo di “serial killer dei cani”, si sono prolungate per ben 14 anni. Fino a quando, la sera del 16 aprile, è stato fermato dalle forze dell’ordine.

L’inizio della mattanza – I primi casi risalgono alla primavera del 2011 quando l’Associazione protezione animali denuncia fenomeni di avvelenamento. Dall’aprile 2011 a luglio i cani avvelenati sono trenta: solo in cinque si salvano. Le ispezioni portano alla luce i bocconi, ma il killer – ancora a piede libero – prende di mira anche la mostra canina internazionale di scena a San Marino.

Per la cattura sono stati cruciali, scrive il Resto del Carlino, gli ultimi sette avvelenamenti avvenuti in questi giorni nel Fiorentino, su cui Polizia Civile e Gendarmeria hanno indagato, consultando le immagini di videosorveglianza che riprendevano l’auto dell’ottantenne. Lo stesso veicolo era visibile in altri punti coincidenti agli avvelenamenti.

Il blitz nell’appartamento – Analisi, controlli incrociati, interrogazioni parlamentari e una task force sono state necessarie prime di fare irruzione nell’appartamento: sono stati trovati alimenti di carne o grasso di prosciutto imbevuti di Endusulfan, un potente diserbante ormai fuori commercio dal 2006 in Italia e a San Marino perché considerato nocivo per l’ambiente e l’uomo.

La cattura, specifica il giornale, arriva proprio nel giorno di approvazione, da parte del Consiglio generale, degli emendamenti al Codice Penale volti a disciplinare i reati contro gli animali.

Le lettere contro gli animalisti – “È la fine di un incubo – commenta l’Associazione protezione animali del Titano – anche se resta enorme il dolore per la scia di sofferenza durata quasi 15 anni e i circa 40 decessi di cani”. L’uomo accusato, in passato, è stato condannato per “ingiuria e minacce per l’invio di lettere anonime deliranti e piene di odio indirizzate a noi [l’Associazione, ndr] e a diversi cittadini che in qualche modo avevano a che vedere con gli animali”. L’uomo è stato portato al comando di Polizia Civile per essere interrogato e denunciato a piede libero; si attende la sentenza del giudice del tribunale sammarinese.

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