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Ultimo aggiornamento: 16:03 del 11 Aprile

Fridays for Future in piazza: “Non ci sono soldi per la transizione ecologica, ma magicamente si trovano per le armi”

Fridays for Future torna in piazza in 20 città italiane contro la guerra e per il clima
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Proclamando lo sciopero globale per il clima, Fridays for Future torna in piazza in 20 città in Italia, tra cui Roma, Milano e Torino. Nella capitale centinaia di persone hanno sfilato per le vie del centro contro “l’instaurazione di una economia di guerra”, in cui, come denunciano gli organizzatori, parte delle industrie dannose si convertono in industria bellica spostando le risorse economiche dalla riconversione ecologica. “Noi scendiamo in piazza anche per manifestare la nostra contrarietà al piano di riarmo – dice Marzio Chirico di Fridays for Future Italia – perché le guerre sono sfruttamento di territori, sono devastazione”. Gli attivisti invece chiedono una transizione ecologica partecipata come quella messa in campo dai lavoratori della ex Gkn, che stanno reindustrializzando la fabbrica producendo pannelli solari e cargo bike. Un’attenzione particolare va alla situazione dei territori e a quello di Roma. I manifestanti temono un maggiore consumo di suolo in seguito all’aggiornamento delle norme tecnico-attuative del piano regolatore della giunta Gualtieri. “Ci sono incentivi per chi demolisce e poi ricostruisce anche cubature maggiori – dice Sara Sessa di Fridays for Future – si facilita anche la costruzione in aree protette, senza però una valutazione rispetto ai servizi pubblici forniti nei quartieri in cui si costruisce. Il rischio è che si perdano zone verdi, congestionando allo stesso tempo interi quartieri.” Il corteo partito da piazza Vittorio Emanuele intorno alle 10:30 è arrivato e si è sciolto ai Fori Imperiali, nei pressi del Campidoglio, intorno alle 12.30.

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