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Nuovo Def, passa la risoluzione di maggioranza in Commissione Bilancio alla Camera: Azione si astiene

La calendiana Elena Bonetti si sfila dal resto delle opposizioni: "Testo migliorato"
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Nuova puntata del flirt in corso tra Azione e la maggioranza. In Commissione Bilancio alla Camera la rappresentante del partito di Carlo Calenda, Elena Bonetti, si è astenuta sulla risoluzione sul contenuto del prossimo Def, il primo con le nuove regole del Patto di stabilità Ue, che il governo deve presentare in Parlamento entro il 10 aprile. L’atto, approvato con i voti del centrodestra, prevede che nel documento siano indicate le “previsioni tendenziali a legislazione vigente, riferite all’orizzonte 2025-2027, del quadro macroeconomico”, mentre le opposizioni chiedevano le stime programmatiche – e non solo tendenziali – riferite a un orizzonte triennale, compreso quindi il 2028. “Non potevo votare a favore perché ritenevo che presentasse ancora delle criticità che potevano essere migliorate e risolte. D’altronde, rispetto alla versione iniziale che era stata proposta dalla maggioranza, il dibattito ha fatto sì che il testo arrivasse migliorato“, ha spiegato Bonetti ai giornalisti.

Per le opposizioni, invece, la risoluzione è una forzatura: “Abbiamo sempre fatto la previsione triennale, e loro dicono che a ottobre la faremo di nuovo triennale. Allora perché una cosa che si faceva prima, si farà domani, non si poteva fare oggi?”, si chiede Marattin. “Forse c’è qualcosa sul 2028 che non vogliono farci vedere adesso, è l’unica spiegazione”, conclude. E Italia viva, con Mauro Del Barba, denuncia: “L’astensione di Azione sulla risoluzione di maggioranza sul Def è un fatto politico chiaro: non si tratta più solo di parole, ma di scelte concrete. Mentre tutte le opposizioni votano contro, Azione si smarca e si posiziona sempre più vicina alla destra. Ormai il loro percorso è avviato, questa ne è solo l’ultima conferma, ed è in direzione ostinata e e contraria a quello del centrosinistra”. L’avvicinamento tra le due forze è stato consacrato dal congresso del partito a Roma, dove sabato Giorgia Meloni è stata ospite d’onore tra applausi e lodi reciproche: la prima alleanza elettorale probabilmente sarà nelle Marche, in occasione delle Regionali in autunno. Nelle scorse settimane, poi, i deputati di Azione non avevano votato la mozione di sfiducia presentata da tutte le opposizioni al ministro della Giustizia Carlo Nordio per il caso Almasri.

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