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Assume cannabis e due giorni dopo si autodenuncia al posto di blocco: ora il segretario dei Radicali è formalmente indagato

"L’obiettivo della mia disobbedienza civile è arrivare a processo, affinché il giudice possa sollevare la questione di legittimità costituzionale", ha commentato Filippo Blengino
Assume cannabis e due giorni dopo si autodenuncia al posto di blocco: ora il segretario dei Radicali è formalmente indagato
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A dicembre – a pochi giorni dall’entrata in vigore della riforma del Codice della strada – si era autodenunciato alle forze dell’ordine per guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti: aveva spiegato al posto di blocco di aver assunto cannabis due giorni prima, mettendosi alla guida “in piena lucidità“. Un “atto di disobbedienza civile” per dimostrare “l’assurdità della legge“, lo aveva definito. Adesso il segretario di Radicali Italiani, Filippo Blengino, è stato formalmente iscritto nel registro degli indagati per aver violato l’art. 187 del Codice della Strada. Lo fa sapere lo stesso segretario in una nota.

Con il nuovo Codice della strada, infatti, è stato eliminato il riferimento allo “stato di alterazione psico-fisica per chi guida dopo avere assunto sostanze stupefacenti: la sola positività alle droghe comporterà così la punibilità, anche se il risultato del test è stato causato da un’assunzione avvenuta molte ore prima e il soggetto non presenta alcuno stato di alterazione. “In seguito alle analisi sono risultato positivo al Thc, sono stato denunciato e mi è stata ritirata la patente”, spiega Blengino. “L’obiettivo della mia disobbedienza civile – sottolinea – è arrivare a processo, affinché il giudice possa sollevare la questione di legittimità costituzionale. Un obiettivo ambizioso, ma concreto e auspicabile, alla luce della palese incostituzionalità di una norma che punisce allo stesso modo un soggetto lucido e uno alterato e pericoloso”.

La norma così come modificata, infatti, viene vista – da diversi guiristi – come una forzatura giuridica a rischio di dichiarazione di incostituzionalità dalla Consulta, viste anche le motivazioni dell’ordinanza emessa nel 2004 dalla stessa Corte Costituzionale sull’argomento (qui tutti i dettagli del caso). “Alla dannosa propaganda populista di Salvini risponderemo con il Diritto e con la nostra disobbedienza”, aggiunge il segretario sottolineando che i Radicali saranno “in prima fila anche nella difesa di casi simili”: “Nei prossimi giorni raccoglieremo e pubblicheremo le storie di tutte le persone che hanno subito gli effetti del nuovo articolo 187 e, tramite i nostri avvocati, garantiremo una prima consulenza gratuita a tutte le vittime di questa norma liberticida. Insieme asfalteremo questa pericolosa deriva che calpesta lo Stato di Diritto”, conclude Blengino.

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