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Via al voto per i fuorisede (anche lavoratori) per i referendum dell’8 e 9 giugno: come e quando fare richiesta

Gli elettori fuori sede che vorranno votare dovranno presentare una richiesta di ammissione al voto entro 35 giorni prima della consultazione
Via al voto per i fuorisede (anche lavoratori) per i referendum dell’8 e 9 giugno: come e quando fare richiesta
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Come annunciato ieri, 14 marzo, il Governo ha deciso che anche i fuori sede potranno esprimere il proprio voto nei referendum previsti per l’8 e 9 giugno senza dover tornare nel comune di residenza. Una novità che riguarda non solo studenti (come avvenuto alle scorse elezioni europee) ma questa volta anche i lavoratori. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato il decreto Elezioni, che introduce una modalità di voto dedicata a chi, per motivi di studio, lavoro o cure mediche, si trova in una residenza temporanea diversa dalla propria.

La misura, già sperimentata per gli studenti nelle elezioni europee del 2024, viene ora estesa a una platea più ampia. Per poter usufruire di questa possibilità, gli elettori fuori sede dovranno dimostrare di essere domiciliati in un altro comune per almeno tre mesi, comprendenti la data del referendum. La richiesta di ammissione al voto dovrà essere presentata entro 35 giorni prima della consultazione, con la possibilità di revoca entro i 25 giorni precedenti. Quindi il termine di scadenza per effettuare la richiesta è fissato per lunedì 5 maggio.

I comuni di temporaneo domicilio dovranno entro il ventesimo giorno dalla data del voto ( in questo caso il 19 maggio) acquisire dal comune di residenza “una comunicazione che attesti la titolarità da parte del richiedente del diritto di elettorato attivo, cui segue l’annotazione da parte del comune di residenza, nella lista elettorale sezionale, che il diritto sarà esercitato altrove”. Dal punto di vista organizzativo, i comuni con almeno 800 elettori fuori sede istituiranno sezioni speciali, mentre quelli con numeri inferiori distribuiranno gli elettori tra le sezioni ordinarie, senza superare un incremento del 10% degli iscritti.

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