Via libera del Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, al decreto elezioni che consentirà di votare in due giorni (domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15) già dalla prossima tornata di elezioni amministrative. La data per il primo turno delle Comunali è stata individuata nel 25-26 maggio mentre l’election day con i referendum sarà nelle date dei ballottaggi, l’8 e 9 giugno. Secondo quanto si apprende da fonti di governo le date andranno adesso formalizzate attraverso un decreto ministeriale.
Stando alla bozza, visionata da Lapresse, il governo ha autorizzato il voto dei fuorisede per le consultazioni referendarie: “Gli elettori”, si legge, “che per motivi di studio, lavoro o cure mediche sono temporaneamente domiciliati, per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento delle predette consultazioni referendarie, in un comune situato in una provincia diversa da quella in cui si trova il comune nelle cui liste elettorali sono iscritti, di seguito denominati elettori fuori sede, possono esercitare il diritto di voto con le modalità previste dal presente articolo”. Il dl Elezioni – visionata da LaPresse – sarà sul tavolo della riunione del Consiglio dei ministri che si terrà a breve a palazzo Chigi. Nella relazione illustrativa allegata al provvedimento si spiega che “nell’ottica di assicurare il pieno rispetto dei principi di personalità e di segretezza del voto sanciti dall’art. 48, secondo comma, della Costituzione, lo scopo principale di una tale previsione legislativa vuole essere quello di contrastare il fenomeno crescente e diffuso dell’astensionismo e, parallelamente, di rafforzare la rappresentatività delle istituzioni democratiche. La norma in commento rappresenta un seguito rispetto alla prima introduzione sperimentale nel 2024 di una disciplina volta a consentire l’esercizio dell’elettorato attivo fuori dal comune di residenza, sia pure limitato esclusivamente agli studenti fuori sede, per le elezioni del Parlamento europeo”.
Festeggia la ong Good Lobby: “Finalmente l’Italia entra a far parte del novero delle grandi nazioni civili europee permettendo il voto ai fuori sede”, ha dichiarato il direttore Federico Anghelè. “Sino ad oggi condividevamo il triste primato con Malta e Cipro. Il voto di oggi lo consideriamo una grande vittoria della società civile e della campagna da noi condotta con i partner della coalizione. Ora spetta al Senato approvare la legge delega in modo da risolvere questa faccenda una volta per tutte”.