Trump e bitcoin, gioie e dolori. La nomina ha fatto volare la criptovaluta, ora i dazi la spingono sotto 90mila dollari

Le criptovalute continuano il loro calo che, tra alti e bassi, dura ormai da un mese. Lo scorso 31 gennaio un bitcoin valeva oltre 100mila dollari, oggi è sceso sotto i 90mila, con un tonfo di oltre il 6% e toccando il minimo da tre mesi. In scia le altre criptovalute: Ethereum perde quasi il 10%, così come Solana (-9,7%) e Dogecoin (-9,3%) e Cardano (-10%). Sul settore pesa “l’incertezza macroeconomica e la politica dei dazi di Donald Trump”.
La vittoria di Trump lo scorso 5 novembre, aveva messo le ali alle monete digitali. Il presidente ha promesso di fare degli Usa l’hub globale delle criptovalute e di creare una riserva strategica in bitcoin. Le quotazione della più celebre e diffusa delle cripto erano passate, in una decina di giorni, da 63 a 94mila dollari, per poi toccare un picco di 102mila il 19 gennaio scorso.
L’ incertezza che stanno creando la posizione di Trump sulle politiche commerciali, induce gli investitori a privilegiare asset più sicuri. Lunedì scorso l’iShares Bitcoin Trust ETF, il più grande fondo dedicato ai bitcoin, ha perso 158 milioni di dollari, mentre gli investitori hanno ritirato quasi 250 milioni di dollari dal Fidelity Wise Origin Bitcoin Fund . Più in generale, quasi un miliardo di dollari è uscito dagli Etf sui bitcoin quotati negli Stati Uniti a febbraio, il mese peggiore mai registrato per la categoria. Non hanno aiutato le recenti truffe legate alle meme-coin lanciate sulle piattaformeprima da Donald Trump e poi dal presidente argentino Javier Milei.