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Suicidio assistito, sesto caso in Italia e il primo in Lombardia: era 50enne affetta da sclerosi multipla progressiva

Nei mesi scorsi la Regione, guidata dal leghista Attilio Fontana, aveva affossato la proposta di iniziativa popolare promossa dall’Associazione Luca Coscioni
Suicidio assistito, sesto caso in Italia e il primo in Lombardia: era 50enne affetta da sclerosi multipla progressiva
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Mentre la politica dibatte ancora sulla storica approvazione della legge della Regione Toscana sul suicidio assistito, arriva la notizia del sesto caso in Italia e il primo in Lombardia di fine vita a seguito dell’auto-somministrazione di un farmaco letale fornito dal Servizio sanitario nazionale, insieme alla strumentazione necessaria.

Una cinquantenne affetta da sclerosi multipla progressiva da oltre 30 anni è morta nelle scorse settimane a casa sua, nella località dove viveva in Lombardia. Il farmaco e la strumentazione sono stati forniti dal Servizio sanitario, dopo 9 mesi dalla richiesta. Nei mesi scorsi la Regione, guidata dal leghista Attilio Fontana, aveva affossato la proposta di iniziativa popolare promossa dall’Associazione Luca Coscioni. E questo nonostante lo stesso governatore si fosse esposto nel chiedere una norma in nome delle richieste dei cittadini. Come del resto era successo per il Veneto dove il presidente Luca Zaia si è più volte espresso per la libertà di scelta e dove per un solo voto nel gennaio del 2024 non era passata la legge.

La notizia del caso lombardo, anticipata stamani dal Corriere della Sera è così spiegata da Filomena Gallo e Marco Cappato, segretaria nazionale e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni: “Regione Lombardia ha fornito l’aiuto medico per la morte volontaria perché era suo dovere farlo. Si conferma così nei fatti ciò che avevamo sostenuto anche in occasione dell’irresponsabile decisione del Consiglio regionale di dichiararsi incompetente in materia”.

Solo negli ultimi 12 mesi, fa sapere l’Associazione Coscioni, sono arrivate 16.035 richieste di informazioni sul fine vita tramite il Numero Bianco coordinato dalla compagna di Dj Fabo Valeria Imbrogno e le email dirette all’Associazione. Si tratta di una media di 44 richieste al giorno con un aumento del 14% in confronto ai 12 mesi precedenti. Nel dettaglio: 1.707 richieste di informazioni su eutanasia e suicidio medicalmente assistito (circa 5 richieste al giorno) e 393 richieste di informazioni rispetto all’interruzione delle terapie e alla sedazione palliativa profonda (più di una richiesta al giorno). In Italia sono 11 le persone in Italia che hanno già avuto il via libera per il suicidio assistito.

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