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Caressa contro gli arbitri: “Non possono essere protagonisti, devono essere invisibili”

Il volto di Sky ha voluto sottolineare: "Il direttore di gara deve essere solo uno strumento. Della loro centralità non ce ne frega niente"
Caressa contro gli arbitri: “Non possono essere protagonisti, devono essere invisibili”
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Al termine di Porto-Roma, Fabio Caressa è intervenuto in diretta su Sky, commentando il duro sfogo di Claudio Ranieri, che nel post partita aveva criticato aspramente la direzione di gara dell’arbitro tedesco Tobias Stieler. Il noto commentatore sportivo ha sottolineato un concetto fondamentale: “L’arbitro non può e non deve essere un protagonista, deve essere invisibile in campo”. Un’affermazione che riflette un malessere crescente nei confronti di un arbitraggio percepito sempre più come invadente e influente sull’esito delle partite.

Caressa ha quindi esaminato l’attuale tendenza di discutere i dati statistici degli arbitri, un aspetto che, secondo lui, rappresenta un’involuzione nel calcio moderno: “Oggi Ranieri ha sottolineato le statistiche dell’arbitro, una cosa che fino a qualche anno fa era impensabile. Nessuno sciorinava i dati dei direttori di gara. Io non sopporto il termine ‘centralità dell’arbitro’. L’arbitro non deve essere centrale, ma deve essere solo uno strumento. Non deve assumere atteggiamenti da protagonista”, ha dichiarato, confermando il suo disappunto.

Caressa ha poi proseguito il suo intervento ribadendo un principio fondamentale: “Gli arbitri non devono avere un loro modo di arbitrare: noi non siamo interessati al loro punto di vista. Devono applicare regole certe, senza interpretazioni”. Secondo Caressa, in tutti i casi che riguardano la trequarti offensiva, dovrebbe essere sempre il var a entrare in gioco per garantire trasparenza e certezza nelle decisioni. “A noi della centralità dell’arbitro non ce ne frega niente”, ha aggiunto, rimarcando l’indifferenza dei tifosi nei confronti della figura arbitrale. “A parte i partenti, nessuno va a fare il tifo per l’arbitro allo stadio. È una cosa da superare”, ha affermato, lanciando un chiaro messaggio contro un sistema che, secondo lui, deve cambiare.

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