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La startup cinese DeepSeek affossa i titoli tech Usa: la sua AI costa e consuma meno. Stop alle nuove iscrizioni dopo il boom: “Siamo sotto attacco”

L'analista: "DeepSeek riesce a produrre un modello AI con bassissimi costi di training, poco hardware e senza il sostegno di costosissimi data center". Negli Usa e in Cina l'app è stata scaricata più di quella di ChatGpt
La startup cinese DeepSeek affossa i titoli tech Usa: la sua AI costa e consuma meno. Stop alle nuove iscrizioni dopo il boom: “Siamo sotto attacco”
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La startup cinese DeepSeek manda a tappeto Wall Street. La Borsa americana ha aperto in forte calo in scia ai timori del mercato per lo sviluppo di un’intelligenza artificiale che mette in dubbio il predominio tecnologico degli Stati Uniti. L’ultimo modello di chatbot (assistente virtuale) di DeepSeek, lanciato la scorsa settimana, è infatti in grado di competere con le versioni top di OpenAI e Google a una frazione del costo funzionando con chip meno avanzati e molto meno costosi. Per svilupparlo sono serviti solo 6 milioni di dollari, secondo la società. L’app gratuita è stata scaricata da più utenti rispetto a quanti hanno scelto quella di ChatGPT sia in Cina sia negli Stati Uniti. Anche se nel pomeriggio di lunedì la società è stata costretta ad annunciare uno stop dopo aver subito “cyber attacchi su larga scala” che impongono la limitazione della registrazione di nuovi utenti e hanno creato interruzioni nel servizio. Lo sbarco in Ue deve invece superare l’ostacolo della stringente normativa sul trattamento dei dati personali, nodo che nel 2023 limitò anche le attività di ChatGPT in Italia.

Lunedì le aziende tecnologiche statunitensi che hanno beneficiato della frenesia dell’AI nell’ultimo anno sono state quindi colpite da vendite già nel pre market e hanno poi avviato le contrattazioni in forte calo. Il produttore di chip Nvidia (che in serata, con una nota, ha definito DeepSeek “un eccellente progresso nell’intelligenza artificiale”) ha chiuso in calo di oltre il 16%. Broadcom ha perso il 17,4%, il gigante del software Oracle il 10,9%. Microsoft è scivolata del 4%. La società madre di Google, Alphabet, ha lasciato sul terreno più del 4%. Il Nasdaq, mercato focalizzato sui titoli tecnologici, ha chiuso a -3%. Intanto in Europa ha perso il 7,5% la multinazionale olandese dei chip Asml.

“Un eccellente progresso” per l’intelligenza artificiale. Nvidia definisce così DeepSeek, il cui “lavoro mostra come i nuovi modelli possono essere creati, facendo leva su quelli disponibili e nel rispetto dei controlli all’export” imposti.

“DeepSeek, promettente startup cinese fondata nel 2023 da Liang Wenfeng e supportata dallhedge fund High-Flyer di Hangzhou, è diventata in pochi giorni un nome di spicco nel mondo dell’intelligenza artificiale”, spiega Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia. “Il suo fiore all’occhiello è il modello DeepSeek-R1, lanciato all’inizio del 2025, che ha già fatto parlare di sé grazie alla sua abilità nel risolvere problemi complessi, come il ragionamento matematico e la generazione di codice. Questo è possibile grazie all’uso di tecniche di apprendimento avanzato che permettono al modello di ‘ragionare’ in modo autonomo. Nonostante un budget e risorse molte limitate rispetto ai suoi rivali occidentali, DeepSeek-R1 è riuscito a superare alcuni dei più celebri modelli americani, come OpenAI-o1, in importanti test di performance”. Di qui le vendite che hanno colpito i concorrenti Usa: gli investitori si aspettano “un forte calo dei margini di Nvidia” perché è “arrivato un nuovo competitor che riesce a produrre un modello AI con bassissimi costi di training (dai 100 milioni degli altri a 5 milioni di dollari), con l’uso di poche GPU (unità di elaborazione grafica, ndr, da 100mila a 2mila) e senza avere bisogno del sostegno di costosissimi data center”.

Le conseguenze? “Crediamo che i principali attori nel mondo dell’intelligenza artificiale (OpenAi, DeepMind, Google, Meta Ai, Anthropic, Stability Ai) prenderanno spunto da DeepSeek per rivedere i propri processi, utilizzando meno hardware (ovvero le gpu) ma ottimizzando con le scelte fatte dalla start-up cinese. Proprio Emad Mostaque, fondatore di Stability Ai, ha paragonato il nuovo rilascio di DeepSeek a un “Quasi-iPhone” che costa solo 30 dollari invece di 1000, evidenziando una drastica riduzione dei costi di circa il 96% rispetto ad altre tecnologie di intelligenza artificiale statunitensi”. Tuttavia “il suo sviluppo non è privo di sfide. Le rigide leggi sulla censura in Cina limitano i suoi modelli dall’affrontare temi politicamente delicati (ad esempio l’indipendenza di Taiwan), ostacolando una piena diffusione nei mercati internazionali dove la libertà di espressione è cruciale”.

Secondo l’analista Dan Ives di Wedbush Securities, invece, sebbene la tecnologia DeepSeek AI sia impressionante, il settore tecnologico statunitense è ancora molto più avanti della Cina per quanto riguarda le infrastrutture AI. “Lanciare un modello competitivo (di grandi dimensioni) per i casi d’uso dei consumatori è una cosa”, ha scritto Ives in una nota ai clienti. “Lanciare un’infrastruttura di AI più ampia è tutta un’altra cosa e nulla di DeepSeek ci fa credere che sia diverso”.

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