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Hamas libera le quattro soldatesse israeliane: consegnate dalla Croce Rossa all’Idf. Erano prigioniere da 477 giorni

Le quattro soldatesse, Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag, sono arrivate in Israele e sono state consegnate all'esercito del paese
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Sono state liberate le quattro soldatesse ostaggio di Hamas, rilasciate in cambio di 200 prigionieri palestinesi come parte dell’accordo di cessate il fuoco. Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag sono state portate in Israele dalla Croce Rossa dopo 477 giorni di prigionia e consegnate all’Idf. Intanto gli autobus con i circa 200 detenuti palestinesi rilasciati oggi da Israele sono usciti dalle due prigioni israeliane di Ofer, nella Cisgiordania, di Ktziot, nel deserto del Negev: 70 di questi sono in Egitto.

Per il rilascio delle quattro soldatesse è stato allestito un palco in piazza Saraya a Gaza City dove già dalle prime ore del mattino si è radunata un’enorme folla di miliziani armati, a viso coperto e con la fascia verde, e di civili. Le quattro 20enni sono salite sul palco tenendo in mano la busta regalo consegnata loro come souvenir da Hamas. Rapite mentre erano in pigiama, indossano oggi uniformi militari. Le quattro soldatesse, dopo che la Croce Rossa ha firmato alcuni documenti insieme a un combattente di Hamas, sono salite sulla jeep dell’organizzazione umanitaria e si sono dirette verso Israele. Ad attenderle al confine, nella base militare vicino Reem, anche i loro genitori.

Hamas rilascia 4 ostaggi israeliani: sono soldatesse dell'Idf
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Liri Albag, 19 anni, Daniella Gilboa , 20 anni, Karina Ariev , 20 anni, e Naama Levy, 20 anni, erano tra le sette soldatesse rapite dell’unità di sorveglianza delle Idf presso la base militare di Nahal Oz, dove i miliziani di Hamas hanno fatto irruzione il 7 ottobre 2023 uccidendo 52 soldati israeliani. Fu proprio il loro gruppo a informare gli alti livelli dell’Idf che nella Striscia c’erano “movimenti sospetti”, ma il loro rapporto non venne preso sul serio dai vertici militari. L’accordo sul cessate il fuoco, in realtà, prevedeva, secondo il Times of Israel, prima il rilascio delle donne civili, poi delle soldatesse, quindi degli anziani e infine di coloro ritenuti malati. La decisione di Hamas, quindi, violerebbe l’accordo. Tuttavia Israele ha informato i mediatori che non farà saltare il piano.

Non è ancora chiaro quando avverrà la prossima liberazione. “Israele sta aspettando da Hamas la lista con i nomi degli altri 26 ostaggi che devono essere rilasciati. C’è grande preoccupazione per i due bambini Kfir e Ariel, di 2 e 5 anni, e per la madre Shiri” della famiglia Bibas, ha detto il portavoce dell’Idf Daniel Hagari. Che ha poi commentato la liberazione delle quattro donne: “Hamas è un gruppo terroristico omicida. Ha dimostrato la sua crudeltà organizzando una cerimonia cinica. Ha mostrato una falsa rappresentazione del trattamento e della cura degli ostaggi, mentre in realtà sta crudelmente trattenendo civili innocenti da 477 giorni. La missione non finirà finché tutti non saranno tornati in Israele”. La Croce Rossa ha però fatto sapere che le condizioni delle prigioniere sono buone.

I detenuti palestinesi liberati che vogliono tornare nella Striscia di Gaza, però, al momento dovranno aspettare. “Secondo l’accordo, Israele non permetterà il passaggio di gazawi verso il nord della Striscia fino a quando non sarà regolato il rilascio della cittadina Arbel Yehud, che avrebbe dovuto essere liberata oggi”, ha fatto sapere l’ufficio di Benjamin Netanyahu. La donna è ancora viva e verrà rilasciata la prossima settimana, ha risposto un alto funzionario di Hamas, ma Israele chiede la sua liberazione entro due giorni.

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