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Trump grazia 23 anti-abortisti: tra loro Lauren Handy, l’eroina pro-life che nascondeva i feti nel seminterrato

La donna era stata condannata per aver fatto irruzione in una clinica, ferendo una paziente e una infermiera. I poliziotti perquisendo la sua abitazione, trovarono i resti. I leader delle maggiori organizzazioni americane contro le interruzioni di gravidanza ne fecero un'eroina
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Alla fine di marzo 2022, gli agenti del dipartimento di Washington DC fecero irruzione nella casa di Lauren Handy, esponente di punta del gruppo Progressive Anti-Abortion Uprising (PAAU). E trovarono cinque feti. Sembra l’inizio di un film dell’orrore, e invece è tutto vero: i poliziotti scendono nel seminterrato della donna, al 400 di 6th Street, ufficialmente per rispondere ad una segnalazione su “presenza di materiale potenzialmente pericoloso per la salute” e fanno la macabra scoperta.

Handy era una delle nove persone anti-abortiste che nel 2020 avevano fatto irruzione in una clinica, ferendo una paziente ed una infermiera, con tanto di diretta su Facebook. Come potete leggere qui, Lauren Handy è una delle 23 persone – tutte anti-abortiste – che hanno ricevuto la grazia dal presidente Trump, sebbene fosse stata condannata nel maggio 2024. Sin dal suo arresto, la giovane donna era diventata una eroina per quanti contestano il diritto all’interruzione di gravidanza. Del resto, il contenuto stesso della diretta sui social aveva avuto un tono da crociata: “I soccorritori stanno facendo il loro lavoro. Non stanno permettendo alle donne di entrare nella clinica per l’aborto. Finché ci sono loro, nessuna donna può entrare per uccidere i propri figli”.

Ma quei feti, come erano arrivati a casa di Lauren? Pochi giorni dopo il suo arresto, i suoi sodali organizzarono una conferenza stampa, di cui il media Vice il 7 aprile 2022, si occupò in modo minuzioso. I feti, a dire dei membri del PAAU, erano 115: 110 erano stati seppelliti in un luogo che non rivelarono. Terissa Bukovinac, la fondatrice del gruppo Progressive Anti-Abortion Uprising, affermò che assieme a Lauren aveva ottenuto i feti da un camionista che il 25 marzo era impegnato a caricare il suo mezzo dinanzi ad una clinica per l’aborto. Questi contenitori servivano a trasportare rifiuti biologici pericolosi. Questa ricostruzione è stata smentita in modo categorico dalla Curtis Bay Medical Waste Services, l’azienda per cui lavorava il corriere.

L’esibizione di resti umani insanguinati come prova dei “delitti” compiuti da chi pratica l’aborto, si tratti di pazienti e operatori sanitari, è sempre stato un modus operandi riconosciuto dai movimenti oltranzisti. Altra figura di riferimento del movimento anti abortista americano è Randall Terry: nel 1992 era stato arrestato perchè con altri iscritti a Operation Rescue, il gruppo anti aborto, inviarono a un feto a Bill Clinton, all’epoca governatore dell’Arkansas. Terry era presente alla conferenza stampa in difesa di Lauren, e disse – come riportato da Vice – che la storia non era finita: “Vogliamo che sia considerato un atto criminale uccidere un bambino non ancora nato. Punto”.

Operation Rescue è famosa per le sue tattiche di intervento fisico contro le cliniche e per mettere sotto pressione i medici che le guidano. Uno di loro, George Tiller, responsabile di uno studio a Wichita, fu assassinato in chiesa da un anti abortista armato. Questa, dunque, era la “squadra” che prese pubblicamente le difese di Lauren Handy. Per loro, la ragazza era dalla parte giusta della storia e dell’America. Il presidente Trump, firmando la sua grazia, ha dato loro ragione.

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