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Il Giappone ai piedi di Donald Trump: la vedova di Shinzo Abe come pedina per mantenere i rapporti ed evitare i dazi

Alla cerimonia d'insediamento era presente il ministro degli Esteri, ma i veri rapporti con la famiglia del neo presidente li mantiene Akie, amica di Melania
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C’era anche il ministro degli Esteri giapponese in carica da ottobre, Iwaya Takeshi, alla cerimonia di insediamento di Donald Trump. Inviato dal premier Ishiba Shigeru – capo impopolare di un governo di minoranza -, la presenza del ministro serviva a dimostrare al nuovo presidente la volontà del Giappone di mantenere buoni, anzi ottimi rapporti tra i due Paesi. L’aria sembrerebbe tesa: alla vigilia di lunedì 20, sui quotidiani giapponesi si leggeva di una possibile “tempesta perfetta” da attendersi nelle relazioni tra i due alleati. Per il momento, almeno nel discorso pronunciato da Trump, non si è fatto cenno a dazi nei confronti del Giappone. Il ministro degli Esteri ha poi incontrato il neo omologo statunitense Marco Rubio.

Il defunto premier Abe Shinzo, ex leader del Partito Liberal Democratico di cui è ora capo Ishiba, aveva sempre avuto ottimi rapporti con Donald Trump, al punto che il 16 dicembre 2024 il quasi nuovo presidente aveva ricevuto per cena in visita privata a Mar-a-Lago, la vedova Abe Akie rimasta molto amica della famiglia e soprattutto della first lady Melania. Con i Trump condivide idee politiche, sebbene abbia dimostrato più volte di avere anche idee progressiste, ad esempio nei confronti della comunità LGTBQ+ e dell’utilizzo medico della marijuana; inoltre ha da sempre una vera fascinazione per i viaggi nello spazio. Abe Akie è dunque un’ ottima pedina per le relazioni tra i due Paesi, mentre il premier Ishiba aspetta di poter concordare un incontro con Trump, che dovrebbe avvenire alla metà di febbraio.

La “tempesta perfetta” potrebbe essere evitata grazie al fatto che il Giappone rimane il Paese straniero che più investe negli Stati Uniti, precisamente in 39 dei suoi 50 Stati, per “circa 800 miliardi di dollari nel 2023”, afferma il commentatore di politica giapponese Edo Naito sul Japan Times. È pure “il maggiore detentore del debito del governo statunitense, per ben 1,14 bilioni di dollari, il 45% in più della cifra detenuta dalla Cina, che si trova al secondo posto” specifica Naito. La relativa tranquillità viene però meno rispetto all’investimento che il Giappone mette per le spese militari e che Trump, nonostante l’accordo preveda di arrivare al 2% di spese per la difesa entro il 2027, potrebbe voler subito alzare.

Come potrà gestire il problema Ishiba Shigeru? Riuscirà a ottenere l’approvazione per la spesa in difesa nel bilancio di previsione dell’anno finanziario 2025, o dovrà alzare e di molto la percentuale da destinare alla difesa del territorio?

Per il momento si aspetta.

Certo è che a Okinawa, isola dove le basi militari statunitensi occupano da decenni gran parte del territorio, la popolazione non smette si protestare contro il governo centrale di Tōkyō, chiedendo costantemente un ridimensionamento della presenza dei marines sull’isola. Mercoledì circa 250 persone, per lo più donne, hanno dimostrato davanti al palazzo del governo della Prefettura di Okinawa a Naha contro le violenze sessuali commesse dal personale statunitense presente sull’isola. L’attuale accordo tra le forze militari prevede che la custodia di un soldato statunitense accusato rimanga nell’ambito della giustizia nord-americana, a meno che sia colto in flagranza. Ovviamente questo costituisce un grande ombrello di protezione, che non viene più sopportato dalle donne e dai cittadini di Okinawa.

Intanto il Paese sta registrando, a causa del cambiamento climatico, l’inizio prematuro della stagione del polline, che dagli alberi di cedro di solito vola nell’aria a metà febbraio. “Fa più caldo del solito e le particelle di polline aumenteranno” affermano dal governo metropolitano di Tōkyō. Allo stesso modo, l’anticipo del clima primaverile sta scatenando l’uscita delle prime mappe per la fioritura dei ciliegi. La più attendibile, secondo il quotidiano Japan Today, per tutti quelli che intendono fare esperienza di “Hanami” (guardare i fiori) è quella stilata dall’organizzazione Weather News che annuncia il primo sbocciare dei “sakura” a Tōkyō per il 21 di marzo, mentre a Ōsaka il 26, a Kyoto il 25.

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