Bagarre a Otto e mezzo (La7) sulla liberazione del comandante della polizia giudiziaria libica arrestato a Torino lo scorso 20 gennaio e subito rispedito in patria. Il direttore di Libero Mario Sechi difende ovviamente l’operato del governo Meloni, insinuando accuse contro la Corte penale internazionale: “Questo caso è surreale perché questo signore qua ha girato tutta Europa. Si è fatto un giro ovunque, ha fatto di tutto. Curiosamente viene inviato dalla Corte Penale Internazionale il mandato di arresto in data 18 gennaio 2025. Mi sono ricostruito tutta la cosa – continua mentre consulta i suoi soliti fogli – perché è abbastanza intricata. Sapevano tutti dov’era questo signore, eppure casualmente il mandato d’arresto viene inviato quando Almasri si trova in Italia“.
“Ho capito, è un altro complotto – ironizza Massimo Giannini – È un complotto della Corte penale internazionale“.
Sechi poi giustifica le non azioni del ministro Nordio, ma viene nuovamente incalzato dall’editorialista di Repubblica: “Ma perché la Corte penale vuole dare la patata bollente all’Italia? Perché? Qual è il movente?”.
“Ah, questo bisogna chiederlo a loro, sui giudici della Cpi si potrebbe aprire un grande capitolo“, risponde Sechi, mentre il giornalista del Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, esprime il suo sconcerto ripetendo “Mamma mia”.
“Quindi, secondo te, sono giudici comunisti. Anche nella Cpi ci sono le toghe rosse – commenta sarcasticamente Giannini – Con quello che hai detto abbiamo completato il quadro della repubblica delle banane”.
“Tu ‘repubblica delle banane’ a me non lo dici”, insorge Sechi.
Il conduttore Giovanni Floris dà la parola ad Andrea Scanzi, che commenta: “Ho molto apprezzato la narrazione fantasy di Mario Sechi ma io, sicuramente sbagliando, la vedo in maniera differenza”.
“Ma quale fantasy, sono gli atti – urla Sechi – Vai a studiare”.
“Vado così tanto a studiare che non ascolto te – replica Scanzi – Stai tranquillo, Mario, Giorgia Meloni ti dirà ‘bravo’ anche stasera“.
La firma del Fatto continua la sua analisi della vicenda: “A differenza di quello che ha detto l’esimio Mario Sechi, , io credo che il governo avesse molto imbarazzo a rimandare questo Lord alla Corte penale internazionale, perché evidentemente ci sono dei rapporti e degli accordi stretti, chiari, imbarazzati, imbarazzanti, tra lo Stato italiano, non solo questo governo, e il governo libico. Sappiamo tutti che certa gente fa cose inaudite, inenarrabili, empie e schifose ai migranti ma non lo si deve sapere e non si deve far arrivare la notizia ufficiale alla Corte penale internazionale, perché ovviamente c’era questo imbarazzo da parte del governo Meloni”.
E aggiunge: ” Ci vedo poi un altro elemento e so che anche questo ferirà tantissimo l’esegeta di Giorgia Meloni Mario Sechi”.
Scanzi viene immediatamente interrotto da Sechi: “Io non sono esegeta di nessuno. Sono due volte che dici cose ad personam su di me. Io non attacco te e potrei farlo dandoti colpi sotto la cintola, così vediamo”.
“Ti chiedo scusa – ribatte ironicamente Scanzi – Non lo faccio mai più, non pensavo di essere all’asilo. Ma comunque mi sembra di aver letto sul tuo giornale dai 3 ai 4 articoli contro di me”.