“Tagliandosi fuori dall’Oms, gli Usa, che hanno contribuito in maniera fortissima alla salute globale, di fatto si isolano. E l’isolamento in un mondo globalizzato è una iattura, per loro innanzitutto, ma anche per il mondo, perché viene meno un finanziamento importante a un’organizzazione che ha delle sfide enormi con dei budget molto limitati.”. Così a 24 Mattino (Radio24) Walter Ricciardi, professore ordinario di Sanità pubblica all’Università Cattolica ed ex rappresentante italiano nel comitato esecutivo dell’Oms, si esprime sulla decisione di Donald Trump, quella di far ritirare gli Usa dall’Agenzia delle Nazioni Unite specializzata per le questioni sanitarie.
Ricciardi spiega: “Questo proposito di Trump rappresenta un unicum, era successo soltanto nel 1949 con l’Unione Sovietica, che era uscita e poi rientrata nel 1956. perché si era resa conto che si tagliava fuori dall’unica possibilità di fronteggiare le sfide globali, che, peraltro, allora non erano così forti come oggi. In questo modo – continua – gli Stati Uniti si tagliano ogni possibilità di collaborazione per fronteggiare problemi, come quello attuale ed enorme dell’aviaria. Solo grazie alla collaborazione internazionale possono essere affrontate queste problematiche”.
Il virologo ricorda: “Ogni giorno entrano negli Usa centinaia di migliaia di persone che provengono da tutto il mondo. I virus e i batteri non hanno confini. È l’Oms, ad esempio, a dare e ogni anno le informazioni sui ceppi per fare i vaccini antinfluenzali. Nel momento in cui esci dall’Oms, non avrai queste sequenze. Per l’America – sottolinea – significa 30mila morti l’anno di influenza, senza la possibilità di contrastarli con i vaccini. E questo è solo un esempio, ma ce ne sono tanti. C’è una costante collaborazione tra scienziati nell’unica organizzazione che, comprendendo tutto il mondo, è la sola che ti dà in qualche modo la possibilità di agire”.
Ricciardi rivela: “Nell’executive order c’è anche il richiamo di tutti coloro che negli Stati Uniti lavorano per l’organizzazione Mondiale della sanità e che verranno richiamati in patria, così come verranno bloccate tutte le collaborazioni. Ho sentito alcuni colleghi e mi hanno detto che probabilmente citeranno il governo degli Stati Uniti perché la decisione di aderire all’Oms, nel ’48, fu del Congresso e quindi – prosegue – loro metteranno in dubbio che il presidente degli Stati Uniti da solo possa uscire, probabilmente ci vuole una votazione del Congresso. Comunque, a prescindere da tutto, penso che sarà un anno di battaglie legali. Gli Usa si tagliano fuori perché stanno minando le grandi agenzie che loro hanno, pensiamo solo ai Centers for Disease Control and Prevention”.
E conclude ribadendo: “L’Oms dal 1948 è l’unica organizzazione che ci rende possibile combattere le malattie a livello mondiale. Tagliarsi fuori danneggia innanzitutto il paese che esce, ma, siccome il paese che esce è così grande, danneggia anche il resto del mondo”.