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Milano, accoltellò poliziotto alla stazione Lambrate: condannato a 12 anni e 2 mesi

Hasan Hamis giudicato colpevole con rito abbreviato per il tentativo di omicidio del vice ispettore Christian Di Martino. Sarà espulso al termine della pena
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Lo aggredì e tentò di ucciderlo a coltellate. Ora Hasan Hamis, il 37enne marocchino che nella notte tra l’8 e il 9 maggio dello scorso anno ferì il vice ispettore della polizia Christian Di Martino alla stazione Lambrate di Milano, è stato condannato a 12 anni e 2 mesi. La sentenza è stata emessa dalla giudice per l’udienza preliminare Silvia Perrucci al termine del processo con rito abbreviato che ha permesso all’imputato di avere uno sconto di un terzo della pena. La giudice lo ha condannato anche all’espulsione dall’Italia dopo aver scontato la pena e al pagamento immediato di una provvisionale da 5mila euro.

Hamis venne avvicinato dagli agenti mentre stava lanciando delle pietre contri i treni. Stordito con un taser, riuscì comunque a colpire con un coltello con una lama lunga 20 centimetri il poliziotto 35enne con tre fendenti alla schiena, al torace e all’addome. Di Martino venne trasportato in condizioni gravi all’ospedale Niguarda dove, a causa della lesione di alcuni organi, venne operato per sette ore di operazione e per salvargli la vita furono necessarie 70 trasfusioni di sangue. Si risvegliò solo quattro giorni più tardi e ha perso l’uso di un rene.

Il 37enne venne rinchiuso in carcere e descritto come un irregolare “senza stabile dimora” e senza una “lecita attività” che nel corso della sua “lunghissima permanenza in Italia” ha “fornito generalità sempre diverse”. La sera dell’aggressione a Di Martino, cognato del calciatore interista e della Nazionale Federico Di Marco, aveva assunto “sostanze psicotrope”, spiegarono gli investigatori.

“Non possiamo dirci soddisfatti – commenta l’avvocato Massimo del Confetto dello studio legale Lexalent – perché Di Martino andrà in giro tutta la vita con un rene solo e non essendo prevista la copertura assicurativa non prenderà un euro essendo l’imputato nullatenente”. E ha aggiunto: “Non esiste alcuna tutela patrimoniale per gli accadimenti durante il servizio”.

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