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Ultimo aggiornamento: 11:43 del 19 Gennaio

Travaglio sul Nove: “Santanchè? Deve dimettersi per il cumulo di sospetti su di sé. E presto dovrà farlo: Meloni non l’ha nemmeno difesa”

Le parole del direttore de il Fatto Quotidiano ad Accordi&Disaccordi, sul Nove: ecco cosa succederà col caso Santanchè [Video]
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Santanché dovrebbe dimettersi perché non è bene che rimanga a fare il ministro avendo quel cumulo di sospetti su di sé e soprattutto quelle altre spade di Damocle. Non è secondario il fatto che la Meloni non abbia detto una parola e abbia detto i suoi di non dire una parola in sua difesa. Mi sembra un brutto segno per la ministra“. Così Marco Travaglio ad Accordi&Disaccordi, il talk condotto da Luca Sommi con la partecipazione di Andrea Scanzi a proposito non solo del rinvio a giudizio per falso in bilancio nel caso Visibilia, ma anche per l’imputazione di truffa aggravata ai danni dell’Inps e l’indagine per bancarotta nel caso di Ki Group srl. Il direttore del Fatto Quotidiano ha ricordato che la titolare del Turismo era la prima a chiedere le dimissioni di altri ministri appartenenti a governi di centrosinistra, come nel caso di Josefa Idem, ministra per le Pari opportunità del governo Letta, che nel 2013 si era dimessa a seguito di un’indagine, non una condanna, per quattro anni di Ici non pagata su quella che veniva fatta passare come seconda casa e ristrutturazioni abusive sulla stessa abitazione. “Quando finì sui giornali la Santanchè disse: ‘mi dispiace, la presunzione di innocenza sì, però comunque per ragioni di opportunità se ne dovrebbe andare’, esattamente come disse anche la Meloni”. Il giornalista ha poi spiegato: “Tendenzialmente quando si tratta di reati dolosi di questa di questa gravità, penso che nessuno debba affermare che è colpevole. Uno dice: ‘ti fai da parte e se poi esci dalla tua indagine, ritornerai a far politica’”.

Secondo il giornalista, oltretutto “sulla truffa Covid non si può discutere per la semplice ragione che io non so se sia reato, se sia veramente una truffa, ma ci sono le testimonianze dei suoi dipendenti che andavano a lavorare mentre lei li dichiarava in casa e pigliava i soldi dall’Inps”. Al di là del reato, quindi, “è un fatto già cristallizzato, raccontato da gente che non ha alcun interesse a riportare il falso. – ha detto ancora Travaglio – Quindi io credo che se le dimissioni non le dà stavolta e probabilmente le verranno chieste, la prossima volta non potrà sottrarsi, perché come fai a essere ministro avendo un procedimento per aver truffato lo Stato che tu rappresenti da ministro?“, ha concluso Travaglio.

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