Commerzbank valuta licenziamenti per aumentare la reddittività e contrastare le mire di Unicredit
La banca tedesca Commerzbank, oggetto delle mire di Unicredit, sta valutando il taglio di alcune migliaia di posti di lavoro nel tentativo di arginare l’interessamento del gruppo italiano. Il piano, riferisce il quotidiano inglese Financial Times, dovrebbe essere presentato ai sindacati nelle prossime settimane e confluire nell’aggiornamento della strategia che la nuova amministratrice delegata Bettina Orlopp, presenterà il 13 febbraio. Secondo il FT, la maggior parte dei tagli di posti di lavoro potrebbe essere compensata da un maggior ricorso alla digitalizzazione e all’uso dell’Intelligenza artificiale.
L’obiettivo è quello di dimostrare che la banca può migliorare la redditività e la remunerazione per i suoi azionisti anche da sola. Gli esuberi, secondo fonti citate dal quotidiano britannico, dovrebbero essere nell’ordine di “poche migliaia”. I principali soci della banca tedesca sono Unicredit con il 29,9% (9,5% attraverso la partecipazione diretta e circa il 18,5% tramite strumenti derivati), il governo tedesco con il 12%.
C’è poi l’onnipresente gruppo statunitense Blackrock, azionista sia della banca tedesca, con il 7% circa, sia di quella italiana, sempre con il 7%. La banca inglese Barclays possiede una partecipazione diretta del 7,7% e strumenti derivati per un altro 8,3%.La statunitense Citigroup avrebbe una quota di circa il 7%. Sia Barclays che Citi hanno rafforzato o creato la loro posizione di recente, puntando ad approfittare dei vantaggi della possibile battaglia per il controllo.
Ridurre i costi, aumentare i profitti e quindi i soldi che potrebbero essere distribuiti ai soci è un modo per convincerli a non appoggiare le mire di Unicredit. All’operazione si oppone con decisione anche il governo tedesco che ha sempre giudicato ostile e “irrispettosa”, l’avanzata degli italiani. Contrari si sono sempre detti anche i sindacati della banca.