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Ultimo aggiornamento: 11:54 del 11 Gennaio

Caracciolo a La7: “Condanna Trump? Ininfluente, anzi lo consolida nella propaganda sui presunti poteri nemici”. E su Musk: “Molto pericoloso”

"Elon Musk? Dobbiamo preoccuparci ma in realtà il primo che si deve preoccupare è Trump". L'analisi di Lucio Caracciolo sulla condanna (senza pena) al neo-presidente americano e sulla figura di Musk - Il video
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Il caso Trump dimostra che la legge non è uguale per tutti, tantomeno per un presidente degli Usa e ancora meno per Trump. Questa condanna non ha alcuna influenza, se non eventualmente a vantaggio di Trump perché lo consolida in questa sua propaganda dei poteri nemici che lo perseguitano”. Così a Otto e mezzo (La7) il direttore di Limes, Lucio Caracciolo, commenta la condanna penale a danno di Donald Trump per aver pagato in nero il silenzio della pornostar Stormy Daniels, ma con “rilascio incondizionato”, cioè senza alcuna sanzione.
Caracciolo aggiunge: “Al di là di questo caso minimo, la vicenda ci ricorda che siamo entrati in una fase storica in cui le regole sono saltate in tutti i campi, nel senso che valgono i rapporti di forza. Chi ha la forza, in questo caso Trump, la usa”.

Della figura di Elon Musk Caracciolo sottolinea la pericolosità e l’humus culturale: “In realtà, il primo che si deve preoccupare di Musk è Trump, perché lui e il suo ‘sistema’ hanno un potere molto superiore a quello del neo-presidente americano. Non dimentichiamo che stiamo parlando di gente che è maturata nell’ambiente californiano in cui c’era New Age, cultura hippie, eccetera. Il nostro signor Musk ha avuto anche un flirt russo – continua – cioè si è appassionato del cosmismo, una filosofia russa secondo cui le leggi della salvezza dell’umanità sono fuori dalla Terra. Lui dice che dobbiamo diventare una specie multiplanetaria, l’intelligenza artificiale ucciderà gli uomini come Homo sapiens e per diventare immortali dobbiamo volare nello spazio. Dice pure che tra 2 anni andremo su Marte, cosa che non accadrà, almeno credo”.

E conclude: “Il problema è che, a furia di rilanciare sempre questa religione di se stessi, rischiano poi di fare qualche capitombolo. In ogni caso, in questo momento c’è un signore che ha un impero e pensa di sé come forse neppure Dio penserebbe di se stesso“.

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