“Da giorni l’amico di Meloni Elon Musk, che Trump ha incaricato di tagliare gli sprechi, sta sparando a zero contro gli F-35 scrivendo su X che va assolutamente fermato questo che lui giudica il peggior programma militare della storia per rapporto qualità-prezzo, un progetto nato male e destinato all’insuccesso, una tecnologica obsoleta nell’era dei droni che servirà solo a far uccidere dei piloti. E a commento di un video di sciami di droni chiosa commentando che ci sono ancora degli idioti che costruiscono caccia come gli F-35″. Ad affermarlo sono i capigruppo del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Difesa di Camera e Senato, Marco Pellegrini e Bruno Marton.

“È chiaro che Mister X – che almeno di tecnologia ne capisce – è intenzionato a chiedere un drastico taglio del programma F-35. Che ne pensa Giorgia Meloni che invece ha appena autorizzato il ministro Crosetto a spendere 7 miliardi per comprare altri venticinque F-35 oltre ai novanta già previsti? È proprio sicura Meloni che si tratti di una scelta sensata?”, si chiedono quindi i parlamentari del Movimento 5 Stelle.

Lo scorso settembre il ministero della Difesa italiano ha pubblicato il Documento Programmatico Pluriennale 2024-2026 in cui ufficializza l’acquisizione di 25 nuovi aerei F-35 da destinare a Marina ed Aeronautica, portando la flotta da 90 a 115 velivoli, con una spesa di 280 milioni di euro per ogni jet.

Le considerazioni di Musk muovono da un rapporto declassificato del Pentagono reso noto alcuni giorni fa negli Stati Uniti da cui risultano ancora problemi nell’affidabilità dei jet di ultima generazione costruiti dal gruppo americano Lockheed Martin. I dubbi riguardano in particolare criticità nelle strumentazioni di difesa informatica e “cannoni che non sparano dritti”.

“L’affidabilità complessiva, la manutenibilità e la disponibilità della flotta statunitense rimangono al di sotto delle aspettative di servizio“, ha affermato il direttore dei test operativi in una versione censurata del rapporto, ottenuto dal Project on Government Oversight con sede a Washington attraverso il Freedom of Information Act.

“L’amministrazione Trump dovrebbe tenere a mente che voliamo con l’F-35 da 18 anni e ancora non siamo in grado di manutenerlo, di mantenere intatta la sua struttura stealth o di sparare dritto con il suo cannone“, ha affermato Greg Williams, direttore del Center for Defense Information.

Nonostante i problemi emersi, lo scorso marzo il Pentagono ha permesso al programma di procedere con una “produzione a pieno regime”. Il Dipartimento della Difesa stima che il programma costerà più di 1,8 trilioni di dollari nel corso del suo ciclo di vita, inclusi sviluppo, produzione e mantenimento.

L’ufficio del programma F-35 del Pentagono ha replicato che “oggi abbiamo aerei da combattimento in funzione e si comportano eccezionalmente bene contro la minaccia per cui sono stati progettati. I piloti sottolineano continuamente che questo è il caccia che vogliono portare in guerra se chiamati”. Il costruttore Lockheed Martin in una dichiarazione ha affermato che l’F-35 “soddisfa o supera costantemente i requisiti di affidabilità e prestazioni che siamo tenuti a fornire” poiché “quasi il 90% dei componenti dell’F-35 funziona meglio del richiesto”.

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