Il mondo FQ

La7

Ultimo aggiornamento: 8:53 del 11 Ottobre

Attacco a Unifil, il portavoce Tenenti a La7: “Da Israele atto voluto e deliberato. Siamo stati colpiti 3 volte in 24 ore ma non ci spostiamo”

Commenti

La situazione sicuramente è preoccupante. E quello che è successo oggi lo dimostra ancora di più perché è un atto voluto e deliberato da parte dell’esercito israeliano. Noi restiamo qui, siamo rimasti anche in questi giorni quando gli israeliani ci hanno detto di muoverci dalle postazioni vicino alla linea blu. Praticamente ce lo hanno chiesto ogni giorno“. Sono le parole pronunciate a Otto e mezzo (La7) da Andrea Tenenti, portavoce della missione Unifil in Libano, a proposito degli attacchi delle truppe israeliane contro le basi dei caschi blu.

Tenenti, come ha già spiegato giorni fa a Radio 24, sottolinea che la presenza dei soldati è importante per diverse ragioni: “La nostra attività di monitoraggio è molto limitata, ma nel Sud del Libano, in un luogo in cui non c’è nessuna presenza internazionale, ci sono ancora migliaia di persone bloccate nei vari villaggi che hanno bisogno di assistenza umanitaria. Lo stiamo facendo anche se le condizioni sono molto difficili – continua – Israele ci accusa di non aver impedito alle forze di Hezbollah di attaccare Israele? La missione Unifil non era quella di disarmare Hezbollah, ma di assistere l’esercito libanese, cioè far sì che ci fosse una zona nel Sud del Libano senza armi. E logicamente questo è sempre stato un problema”.

A Lilli Gruber che gli chiede se i soldati della missione sono tranquilli dopo le garanzie di Israele a non colpire i civili e le forze dell’Onu, Tenenti risponde: “Oggi siamo stati colpiti 3 volte in 24 ore, quindi non so se queste garanzie di Israele saranno rispettate. Noi siamo qui col mandato del Consiglio di Sicurezza e sarà il Consiglio di Sicurezza a decidere sul futuro della missione, come è successo nel 2006″.

E conclude, auspicando un intervento della comunità internazionale: “Noi rimaniamo nel Sud del paese, ma la situazione è molto complicata. Speriamo che ancora ci si possa trovare un accordo che possa far ritrovare la stabilità in un paese dove negli ultimi 12 mesi migliaia di persone sono morte e molte zone da entrambe le parti sono state distrutte”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione