Bindi a La7: “Il problema di Renzi è Renzi. È stato un virus molto pesante per il Pd e c’è ancora, quindi starei molto attenta”

“Il problema di Renzi è Renzi. So già che mi prenderò qualche altra invettiva da lui, ma con Renzi non serve firmare carte o chiedergli persino di abiurare quello che ha fatto, perché se si è messo in testa che vuole entrare nel centrosinistra, rinnega persino il suo lavoro precedente. E poi, quando ha ottenuto il risultato, decide cosa fare in base all’obiettivo che vuole raggiungere in quel momento”. Sono le parole pronunciate a Tagadà (La7) dall’ex ministra Rosy Bindi, commentando l’intervento di Pier Luigi Bersani alla Festa del Fatto.

“Sto apprezzando particolarmente il mio amico Bersani in questi ultimi tempi – osserva Bindi – ma in realtà l’ho sempre apprezzato, salvo nel periodo nel quale non si era accorto nemmeno lui che ‘la circolazione extracorporea’ fosse Renzi perché altrimenti le primarie con Renzi non le faceva. Ho sempre detto che Renzi ha scalato il Pd con le corde e i chiodi che Bersani gli ha offerto, perché Bersani è un gran signore e pensava che quella impresa non riuscisse”.

E aggiunge: “Perché Renzi è così interessato al campo largo nel centrosinistra? Innanzitutto perché non ha trovato altri posizionamenti: c’ha provato a destra e non gli è andata bene, le elezioni sono andate male, quindi, siccome deve garantirsi e deve garantire, va a cercarsi il futuro dove c’è. In secondo luogo, perché io penso che non abbia mai abbandonato il progetto di cui parlava Bersani, e cioè il partito della Nazione – chiosa – Ha provato già una volta a cambiare natura al Pd, che ancora deve recuperare in pieno. Renzi è stato un virus molto pesante, come il long covid. Ecco, c’è ancora il long renzismo. Quindi, starei molto attenta, dopodiché le scelte le farà la Schlein. Io le valuterò sul momento da elettrice”.