Sembrava dover essere il grande escluso, invece ce l’ha fatta. Man mano che sono affluiti i voti dei seggi di Roma, imballati per un problema tecnico, la distanza tra Alessia Morani e Marco Tarquinio si è accorciata, quindi è maturato il sorpasso e il distacco ha iniziato a essere favorevole all’ex direttore di Avvenire. Il giornalista, candidato dal Pd, avrà quindi con ogni probabilità un seggio a Strasburgo, frutto di oltre 41mila preferenze raccolte quando mancano ancora circa mille seggi. La distanza da Morani appare però rassicurante, con l’ex deputata ferma a 40.339.

Le posizioni pacifiste di Tarquinio, quindi, arriveranno quindi al Parlamento europeo. Nel corso della campagna elettorale, l’ex direttore del quotidiano cattolico si è distinto per le sue richieste al Pd di essere un “partito plurale”, soprattutto sulla guerra in Ucraina: “Molti dem la pensano come me sulla difesa comune”, ha detto recentemente nei giorni che hanno seguito le polemiche scatenate dalla sua richiesta di “sciogliere” la Nato, invocando una partnership paritaria tra Europa e Stati Uniti. Candidato nella circoscrizione Centro, Tarquinio sembrava dover rimanere escluso dal lotto degli eletti. Invece l’afflusso dei dati romani ha ribaltato la situazione nei confronti di Morani.

“Il Pd sarà la forza-perno del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo, dato molto importante visto che ci sarà da impegnarsi contro lo spostamento a destra dell’asse politico della Ue teorizzato e pianificato dalla signora Von der Leyen. Sul piano personale sono grato della fiducia ricevuta dalle elettrici e dagli elettori che mi hanno dato un compito di pace e di solidarietà da svolgere a Strasburgo”, ha detto ad Avvenire. Quindi si è tolto qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di “qualche opinionista che predilige la politica di guerra”, il quale “avrebbe voluto fare i conti senza le sezioni elettorali di Roma pur di lasciarmi fuori dal Parlamento Europeo”.

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