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Balneari, la maggioranza fa a gara per difenderli. Lega: “Serve una norma chiara e indennizzi ai concessionari uscenti”

Balneari, la maggioranza fa a gara per difenderli. Lega: “Serve una norma chiara e indennizzi ai concessionari uscenti”
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Dopo la mossa di Fratelli d’Italia, che chiede alla presidenza della Camera di sollevare davanti alla Corte costituzionale il conflitto di attribuzione con il Consiglio di Stato, la Lega non poteva che battere a sua volta un colpo in favore della lobby dei balneari. Ci ha pensato il capogruppo del Carroccio al Senato, Massimiliano Romeo, pronto a fare un passo in più: “È giusto da un punto di vista formale sollevare il conflitto di attribuzione ma, nei fatti, il Parlamento deve riappropriarsi delle sue prerogative costituzionali. Per aiutare il settore balneare serve una norma chiara”. Segue l’annuncio di un emendamento al dl Coesione con cui la Lega “intende ribadire la necessità di intervenire presto con un provvedimento per fare chiarezza”.

Non solo: il partito di Salvini chiede anche “di riconoscere l’esito della mappatura del territorio costiero effettuato dal tavolo tecnico istituito presso la Presidenza del Consiglio, che ha individuato le aree disponibili per lo sviluppo dei servizi turistici ricreativi e sportivi secondo criteri quantitativi e qualitativi”. La mappatura come è noto è stata sonoramente bocciata dalla Commissione europea, avendo incluso anche aree di costa non accessibili, aviosuperfici, porti commerciali e aree industriali pur di dimostrare che le coste non sono “risorsa scarsa”. Poco importa: per la maggioranza quell’esercizio è perfettamente valido e va accompagnato da “l’introduzione di un indennizzo sul valore aziendale da riconoscere al concessionario uscente da parte del subentrante e un criterio di prelazione, sul modello portoghese, che ha recentemente visto l’assenso della Commissione europea”.

Intanto FdI attende le decisioni dell’Ufficio di presidenza della Camera, che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di interessare la Corte costituzionale contro le decisioni assunte dal massimo organo della giustizia amministrativa.

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