Poco dopo le ore 20.15, nell’aula del secondo piano di Palazzo San Macuto, cominciava l’audizione dell’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, in Commissione Vigilanza. Praticamente negli stessi minuti l’Usigrai denunciava alle agenzie di stampa e sui social l’apertura di un procedimento disciplinare contro la giornalista Serena Bortone. Dopo gli ultimi giorni infuocati, lo sciopero, il caso Scurati e le tensioni interne, è deflagrata così l’ennesima polemica che travolge i vertici della televisione pubblica. “I provvedimenti annunciati sulla vicenda Scurati sono dunque arrivati ma alla persona sbagliata. Il procedimento disciplinare aperto contro Serena Bortone è inaccettabile. Anche basta”, ha commentato all’Ansa Daniele Macheda, segretario Usigrai. Mentre contemporaneamente in Commissione Vigilanza l’ad Sergio bollava il caso Scurati come “fake news costruite ad arte per screditare e ottenere qualche titolo sui giornali”. Secondo l’amministratore delegato, c’è un “accanimento distruttivo di cui Rai è vittima”.

L’audizione era stata fissata dalla presidente Barbara Floridia ben prima delle vicende che ora infiammano l’azienda, ma è chiaro che il caso Scurati e lo sciopero del 6 maggio indetto dall’Usigrai sono finite al centro del dibattito. Il monologo dello scrittore sul 25 aprile fatto saltare all’ultimo dal programma “Chesarà…” condotto da Bortone su Rai3 aveva portato le opposizione a parlare di “censura” da parte dei vertici della tv pubblica. E la stessa conduttrice, che poi aveva letto il monologo su fascismo e antifascismo in diretta, solo due giorni fa ha dichiarato: “Da settimane aspetto una ricostruzione pubblica dai dirigenti”. Ora è stato avviato un procedimento disciplinare contro Bortone, come confermato da Viale Mazzini: “La Rai ha inviato una lettera di contestazione disciplinare a Serena Bortone in riferimento al post pubblicato dalla giornalista sui propri profili social il 20 aprile in merito alla vicenda Scurati. Come da prassi nella contestazione si chiedono alla giornalista eventuali giustificazioni e chiarimenti“.

Lo stesso amministratore delegato Sergio in Vigilanza ha spiegato: “È stato contestato a Bortone, come avvenuto in analoghi casi, il post pubblicato sui social in violazione della normativa della policy aziendale: ci sono regole che devono essere rispettate da tutti i dipendenti. La normativa vieta di rilasciare dichiarazioni pubbliche su attività, notizie o fatti aziendali. La contestazione è un atto dovuto e seguirà l’iter previsto dal regolamento”. Poi ha aggiunto: “Non è un provvedimento disciplinare, ma una richiesta di chiarimenti e spiegazioni che verranno valutati e poi si deciderà quale tipo di decisioni eventualmente intraprendere”. Sul caso Scurati, invece, Sergio ha commentato: “Non è stata vietata né la partecipazione dell’ospite e neanche la lettura del monologo. E mai è stata impedita né la partecipazione così come la lettura del monologo che poi è stato rappresentato dalla signora Bortone in trasmissione. Questi sono fatti“.

Il discorso di Sergio in audizione – Nel suo discorso in Vigilanza Rai l’amministratore delegato Sergio ha parlato di “accanimento distruttivo di cui Rai è vittima. Un accanimento che cerca di contrapporre a fatti, dati, numeri, risultati concreti e verificabili – ha proseguito l’ad della Rai – delle fantasiose ricostruzioni quando non delle infamanti accuse che non solo danneggiano la reputazione e il valore della Rai ma che mortificano la comunità di donne e uomini che ogni giorno lavora per portare nelle case degli italiani il meglio delle loro capacità”. Secondo Sergio, “la Rai non solo non merita questo trattamento ma ha bisogno di essere protetta e difesa da fake news costruite ad arte per screditare e ottenere qualche titolo sui giornali”. Gli ha fatto eco pochi minuti dopo anche il direttore generale della Rai, Giampaolo Rossi, che concludendo il suo discorso ha dichiarato: “Chiediamo a tutti una collaborazione responsabile e costruttiva affinché non si smetta mai di sentire come nostro, prezioso e nazionale il patrimonio Rai, tutelandolo e rifuggendo sempre ogni azione distruttiva, autodistruttiva e denigratoria“.

Le reazioni – “E cosi l’ha fatto: Roberto Sergio, l’uomo che da dirigente Rai, direttore della radiofonia attaccava pubblicamente sui social il Giornale Radio Rai, ora da Amministratore delegato fustiga a colpi di procedimenti disciplinari chi, anche attraverso i social difende la propria libertà e professionalità da un sistema di controllo ‘asfissiante’ sul lavoro dei giornalisti della Rai. I provvedimenti annunciati sulla vicenda Scurati sono dunque arrivati ma alla persona sbagliata“, ha dichiarato il segretario Usigrai Macheda. Anche le opposizioni sono intervenute sulla vicenda. “E’ una situazione molto cupa dal punto di vista della democrazia del nostro Paese. E’ un fatto estremamente grave, vi invito a riflettere, questo apre una fase nuova”, ha dichiarato il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli nel corso dell’audizione in Vigilanza. “Siamo di fronte ad un atto arrogante, minaccioso, intimidatorio. ‘Colpirne uno per educarne cento’ è il motto che anima questa maggioranza che vuole rendere l’azienda del servizio pubblico il megafono del governo”, hanno aggiunto i componenti Pd della commissione.

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