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Don Hankey, “il re dei prestiti”: chi è l’uomo che ha pagato la cauzione da 175 milioni di dollari per Trump

Don Hankey, “il re dei prestiti”: chi è l’uomo che ha pagato la cauzione da 175 milioni di dollari per Trump
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L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump continua a fare lo slalom tra aule di tribunale e campagna elettorale. L’ultima “fortuna” del tycoon è stata quella di essere riuscito a pagare la cauzione da 175 milioni di dollari dopo la condanna per frode della Trump Organization e mentre ancora si stava attendendo la decisione della Corte d’appello. Come? Grazie al miliardario Don Hankey e al suo Knight Insurance Group. Il miliardario californiano ha infatti detto all’Associated Press di aver pagato la cauzione dell’ex presidente – rigorosamente con denaro in contanti e azioni – per motivi d’affari e non politici.

In passato, Hankey ha fatto donazioni alla campagna elettorale di Trump come anche al partito repubblicano. La maggior parte delle sue entrate? Dai prestiti automobilistici, oltre a essere il principale azionista di una banca online, la Axos Bank, che ha spesso concesso prestiti a Trump, sia per la sua Trump Tower a Manhattan e sia per il suo Doral golf resort a Miami. Al Los Angeles Business Journal, un anno fa, Hankey disse che i suoi due errori più grandi, all’inizio della carriera, furono “fare affari solo con gente onesta e fidarsi del proprio istinto nel capire chi sia onesto”. La Corte d’appello americana si era già pronunciata nei confronti di Trump abbassando la cauzione (inizialmente stabilita a 454 milioni di dollari). E gli avvocati dell’ex presidente avevano fatto sapere di essersi rivolti, inutilmente, a 30 compagnie di assicurazione che avevano richiesto una garanzia del 120% del valore della cauzione più il 3% di spese.

“Il re dei mutui auto subprime” possiede diverse aziende. La principale è la Westlake Financial, la più importante compagnia americana per presiti ai rivenditori di auto, che consente loro di proporli ai clienti al momento dell’acquisto. L’azienda – che tratta spesso auto usate – è fiorita durante il Covid-19 quando, grazie agli assegni governativi, molti americani si sono trovati denaro contante e il costo delle auto ha subito un’impennata a causa di problemi nella catena di approvvigionamento.

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