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Un posto vicino ad Assange, Snowden e Manning: l’opera pro libertà d’espressione cerca fondi

Un posto vicino ad Assange, Snowden e Manning: l’opera pro libertà d’espressione cerca fondi
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Anything to Say? “Qualcosa da dire?” chiedono Julian Assange, Chelsea Manning ed Edward Snowden, o per lo meno le loro statue in bronzo, realizzate dall’artista Davide Dormino, posizionate accanto a una sedia vuota, su cui chiunque può sedersi per dire la sua. La scultura itinerante, che ha già toccato le piazze di numerose città del mondo, da Berlino a Sydney passando per Londra, è pronta a un tour per l’Italia all’insegna della libertà d’espressione.

Su GoFundMe è stato appena lanciato un appello – firmato dall’autore, Davide Dormino, da Salvatore Barbera (dell’agenzia di comunicazione Latte Creative) e dagli attivisti per la liberazione di Julian Assange – per rendere fruibile a tutti un monumento a “tre icone della nostra contemporaneità, che hanno rivelato crimini di guerra e abusi dei diritti umani facendo tremare i governi di tutto il mondo”.

Il gruppo scultoreo ha un pezzo mancante: la quarta sedia che si completa solo quando una persona ci sale sopra, prendendo posizione, in piedi per la libertà. Un’azione più che simbolica, una presa di coscienza collettiva, una piena conversione in attivista per i diritti umani.

Anche per questo motivo il tour dell’opera non sarà solo una mostra. Saranno eventi che mescolano arte, attivismo e musica, creando e rilanciando un dialogo potente sulla libertà di espressione e il nostro diritto alla conoscenza. Al momento le tappe previste si svolgeranno a Milano (11 maggio), Bologna (18 maggio), Napoli (25 maggio) e Roma (2 giugno).

Il lancio del tour avviene proprio all’indomani della decisione dell’Alta Corte di Londra sul caso Assange, che ha accolto l’istanza del co-fondatore di WikiLeaks rimandando a un nuovo appello la sentenza sulla sua estradizione negli Usa. Oltre a lui, l’opera è un omaggio a Chelsea Manning, accusata di aver passato documenti top-secret a proprio a WikiLeaks, ed Edward Snowden, che da undici anni è rifugiato per aver rivelato il sistema di intercettazioni che vedeva coinvolti il governo americano e quelli europei.

“La nostra campagna – scrivono Dormino e Barbera sulla raccolta fondi – mira a coprire i costi logistici e di trasporto. Più donazioni riceveremo, maggiore sarà l’impatto che la nostra iniziativa potrà avere, grazie ad attività di promozione e coinvolgimento di tutti quelli che vogliono veramente combattere per un mondo di pace e sapere”.

Ogni contributo servirà per supportare anche l’amplificazione del messaggio di libertà e coraggio. Temi che l’artista Davide Dormino esprime attraverso il disegno e la scultura, lavorando il ferro, il marmo e il bronzo. Il fruitore della sua opera è parte attiva, il pezzo mancante per dare un significato totale alla scultura. In piedi per la libertà.

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