La Polizia ha fermato per tentato omicidio il 23enne Pietro Costanzia di Costigliole. Per gli investigatori sarebbe stato lui ad aggredire con un machete, domenica pomeriggio alla periferia di Torino, un coetaneo. Il fermato – nato a Milano ma residente a Torino – è stato ascoltato in questura alla presenza di un magistrato e di due avvocati difensori e ha detto di essere completamente all’oscuro dell’episodio. A quanto si è appreso il 23enne era stato condannato in Spagna. Quando è stato rintracciato e bloccato dalla Polizia a Torino era convinto che si trattasse dell’esecuzione di un provvedimento dell’autorità giudiziaria iberica.

Intanto la vittima è tornato in sala operatoria per la terza volta. I medici dell’ospedale Cto – come riporta La Repubblica – hanno tentato di salvargli la gamba sinistra, ma hanno dovuto amputarla per salvargli la vita. La vittima era stata ferita dall’arma sotto il ginocchio mentre era in monopattino con una ragazza.

Dopo gli interventi le condizioni della gamba sono peggiorate. Il giovane aveva perso molto sangue ed è ricoverato nel reparto di di rianimazione, intubato, con prognosi riservata. Dopo il ferimento un operaio dell’Anas e due carabinieri fuori servizio hanno tentato di fermare l’emorragia usando una cinghia, in attesa dei soccorsi. Un intervento che probabilmente gli ha salvato la vota. Gli aggressori, due torinesi parte della stessa comitiva, non sono tornati a casa e sono ricercati dagli investigatori della Squadra mobile. Tra le varie piste anche quella della vendetta per delle presunte avance alla ragazza di uno degli aggressori.

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