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Veneto, Salvini e l’ipotesi di correre da soli: “Lavoriamo per l’unità, ma se ci saranno incompatibilità non sarà scelta nazionale”

Veneto, Salvini e l’ipotesi di correre da soli: “Lavoriamo per l’unità, ma se ci saranno incompatibilità non sarà scelta nazionale”
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Male la Sardegna, bene l’Abruzzo, ora la Basilicata e poi si vedrà. Con un punto fermo: “Il Veneto nel 2025 ovviamente era, e per quello che mi riguarda rimarrà orgogliosamente leghista”. Parola di Matteo Salvini, che ha fatto intendere quale sarà la posizione del Carroccio sulle elezioni del prossimo anno nella regione governata da Luca Zaia. In stand by la lotta interna al centrodestra per il terzo mandato all’attuale presidente, per il vicepremier il colore politico del Veneto non sarà mai in discussione, tanto che, rispondendo sull’eventualità di una corsa solitaria del Carroccio, ha detto: “Noi lavoriamo per il centrodestra unito ovunque. Se in qualche singolo caso a livello locale ci saranno incompatibilità, o questioni fra tizio e caio, non è una scelta nazionale“. Non ha escluso, quindi, una corsa in solitaria. Per quanto riguarda il futuro prossimo del partito, Salvini è stato chiaro: “Non ho mai parlato di congressi ad aprile. Noi abbiamo intenzione di vincere in Europa per cambiare l’Europa. In Veneto c’è stato un congresso – ha proseguito – ed è finita in maniera chiara. Si farà il congresso federale quando sarà opportuno, prima bisogna vincere le europee“.

Parlando invece sulla vicenda dell’espulsione dell’eurodeputato Gianantonio Da Re, Salvini ha detto: “La Lega ha migliaia di amministratori, di iscritti che lavorano oggi in silenzio per la loro gente. Noi abbiamo approvato l’autonomia – ha proseguito – in un ramo del Parlamento, stiamo sbloccando cantieri. Stiamo lavorando per le Olimpiadi in Veneto, stiamo ultimando il Mose. stiamo portando l’alta velocità attraverso tutta la regione. Noi abbiamo tanto tempo da dedicare al lavoro non alla polemica”. Non poteva mancare la domanda sulla possibile candidatura del generale Vannacci alle elezioni europee nelle liste del Carroccio: “Mi piacerebbe. Abbiamo tanti amministratori, tanti imprenditori senza tessera di partito in tasca – ha aggiunto – e, perché no, con un generale dell’esercito che ha combattuto in mezzo mondo per l’onore del nostro Paese, e ha tutto il diritto di scrivere libri e di candidarsi“. “Sto ragionando – ha aggiunto – di un’Europa che va cambiata assolutamente, con persone libere e coraggiose, anche in Veneto. Persone che non sono compromesse con il sistema, che vogliono un’alternativa all’Europa. C’è un partito che si chiama ‘più Europa’ – ha concluso – Chi sceglie la Lega sceglie meno Europa, meno burocrazia, meno tasse, meno ideologia pseudo green. Serve più Italia e più Veneto“.

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