Prima il reintegro deciso lo scorso ottobre, oggi poi il risarcimento. Il Comune di Sanremo dovrà risarcire con 227.443,36 euro l’ex agente della polizia municipale che venne licenziato a margine dell’operazione “Stachanov” della Guardia di Finanza, nel 2015, per truffa ai danni dello Stato per il presunto assenteismo dei dipendenti comunali e all’irregolare timbratura del cartellino. Dopo la revoca del licenziamento in Corte di appello, il Comune è stato condannato reintegrare il vigile sul posto di lavoro e, in aggiunta, a risarcire i danni. Nel 2020 nel processo c’erano state diverse assoluzione tra cui anche quell’agente.

Il vigile fu al centro delle cronache come il ‘vigile in mutande’ dopo essere stato immortalato in una foto mentre timbrava il cartellino per andare al lavoro senza pantaloni perché, secondo l’accusa, sarebbe poi tornato a casa a dormire invece di prendere servizio. Durante il processo il suo legale, l’avvocato Alessandro Moroni, dimostrò invece che l’uomo in realtà iniziava a lavorare addirittura in anticipo. Nominato custode del mercato ortofrutticolo di Sanremo, si svegliava tutte le mattine alle 5.30 per aprire i cancelli del mercato e controllare che gli spazi fossero vuoti per i banchi degli ambulanti, poi andava a prendere servizio alle 6 in qualità di vigile urbano. Il compito di custode lo svolgeva in cambio dell’alloggio a titolo gratuito nello stabile del mercato, senza alcuna remunerazione in denaro. Per risarcire il dipendente il Comune, che nel frattempo ha presentato ricorso per Cassazione, ha dovuto riconoscere un debito fuori bilancio, la cui approvazione è stata demandata al Consiglio comunale, che si riunirà venerdì prossimo.

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