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“Internet sta per morire”: la teoria complottista “Dead Internet Theory” torna a circolare sui social. Ecco perché ha un fondo di verità

In pratica secondo la Dead Internet Theory la rete sarebbe stata risucchiata nel buco nero dell’intelligenza artificiale dove regnano bot e contenuti generati automaticamente manipolati da algoritmi

di Davide Turrini

“Una mongolfiera senza niente dentro da anni” e presto morirà. Sta tornando in auge nientemeno che la teoria della fine di Internet. Come riporta Fanpage, della Dead Internet Theory se ne sta discutendo animatamente in un forum definito “complottista”, ma che in realtà ospita discussioni, grafica e parole d’ordine più boomer che altro, chiamato Macintosh Cafè di Agorà Road. Certo, il web è stato per anni, soprattutto in quelli più recenti, uno spazio di confronto e incontro proprio per impostare e diffondere prima controinformazione (vedi l’11 settembre), poi ipotesi scientifiche strampalate e imbarazzanti, ma anche reti alternative di difesa da nuove dittature ideologiche. Curioso, però, che dopo un imponente utilizzo dello strumento web ora la congettura sia diventata fatale. Ovvero, come scrivono sul forum Macintosh “Internet è vuoto e privo di persone. Inoltre è privo di contenuti. Rispetto all’Internet del 2007 è del tutto sterile. Non c’è più nessun posto dove andare e niente da fare, vedere, leggere o sperimentare”.

In pratica secondo la Dead Internet Theory la rete sarebbe stata risucchiata nel buco nero dell’intelligenza artificiale dove regnano bot e contenuti generati automaticamente manipolati da algoritmi, marginalizzando l’attività umana. L’obiettivo dei pochissimi detentori del potere economico-finanziario che tira le leve IA sarebbe, sempre secondo le teorie complottiste, quello di influenzare gli utenti su temi politici e orientare consumo e acquisto di determinati prodotti. Come segnala Fanpage se da un lato “la teoria circolava su 4Chan già alla fine degli anni 2010” si è però “consolidata e amplificata nel 2021 dopo la pubblicazione di un post pubblicato su un thread intitolato “Teoria di Internet morto: la maggior parte di Internet è falsa”, online sul forum Macintosh.

Un frammento di verità c’è, la teoria della morte di Internet ha guadagnato terreno perché è aumentato il traffico di bot”. La causa scatenante del rilancio della morte di Internet, e della presenza devastante dei bot, starebbe in un post pubblicato su X dove si paragona la parlata di un uomo kazako a “un motore diesel che cerca di avviarsi in inverno”: 24.000 Mi piace e 2.000 retweet, anche se il video non ha audio. Per questo molti utenti sostengono che ha cliccare like siano programmi automatici generati da algoritmi. Del resto, l’intelligenza artificiale generativa si usa per recensire qualsiasi cosa e soprattutto nelle recensioni di Amazon è “un modo per far salire e rendere più visibili prodotti scandenti con commenti positivi”. Insomma, il pericolo alla base c’è, ma va compreso il reale apporto artificiale rispetto a quello umano, come ad esempio la presenza invasiva di decine di migliaia di influencer.

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