Paolo Barelli vince alla Corte Arbitrale dello Sport (Cas) di Losanna contro la Federazione mondiale di nuoto (World Aquatics): il deputato di Forza Italia può quindi continuare a ricoprire la carica di presidente della Federazione Italiana Nuoto. Il Cas ha accolto il ricorso presentato da Barelli contro la squalifica comminata dal Panel Etico della World Aquatics (la ex Fina) che lo accusava di irregolarità amministrative riferite a quando rivestiva il ruolo di Segretario della Fina stessa. Il Cas invece ha definito ogni attività decisa e autorizzata dalla federazione mondiale stessa oltre che totalmente legittima. Secondo i giudici di Losanna, Barelli ha avuto un comportamento corretto e la sua posizione è risultata del tutto estranea. Anche la giustizia svizzera, un anno fa, aveva archiviato le accuse mosse nei confronti del deputato e presidente della Fin.

Nel settembre 2022, in seguite alle accuse, la Federnuoto mondiale aveva sospeso Barelli dalla carica di presidente. Il dirigente era stato sanzionato per due differenti casi. Il primo era la famosa vecchia vicenda della doppia fatturazione dei lavori alle piscine del Foro Italico tra il 2005 e il 2008 da parte della Federnuoto a Coni Servizi, archiviata però in sede penale. Il secondo caso è l’addendum al contratto per gli Europei di nuoto 2022 a Roma, sottoscritto in maniera unilaterale fra la Len e la Federnuoto, che avrebbero portato un beneficio economico a quest’ultima quantificabile tra i 500mila e 1,5 milioni di euro.

“Finalmente la decisione del Cas cancella tutte le accuse e i sospetti che, innescati in Italia e all’estero, hanno cercato di offuscare la mia immagine di dirigente sportivo e uomo politico – commenta oggi Paolo Barelli – Ho sempre avuto fiducia nell’esito finale della giustizia, sportiva e no. Ho sempre conosciuto la strumentalità di ogni accusa che adduceva fatti non veritieri. Sono orgoglioso di poter dire che la Federazione Italiana Nuoto, fortemente condizionata da queste vicende, è stata in grado di portare avanti i programmi che avevamo pianificato verso le Olimpiadi di Parigi 2024 e di continuare nella meravigliosa scia di successi che hanno onorato, grazie agli atleti, ai tecnici ed alle società, l’intero movimento sportivo italiano”. Per via della sospensione, infatti, il nuoto italiano è rimasto a lungo senza una guida ufficiale.

Barelli aggiunge: “Non tralascerò comunque di perseguire coloro che hanno attentato alla mia persona e alla federazione che mi onoro di presiedere”. Infatti, sia la giustizia penale sia quella sportiva hanno già archiviato tutte le accuse mosse nei confronti di Barelli con dispositivi assolutori e condivisi dalla procura del Coni, in contrasto con le denunce dell’ente pubblico che hanno prodotto dal 2014 conseguenze sull’attività sportiva e politica, nazionale e internazionale, del dirigente Barelli. Anche il Cas si è già espresso su ulteriori addebiti formulati dal Panel Etico della Federazione mondiale nei confronti di Paolo Barelli, legittimandone la prosecuzione del mandato, e parte di essi sono al vaglio del Tribunale Federale Svizzero che dovrà esaminare se le sanzioni della Federazione mondiale stessa costituiscono un abuso di diritto.

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