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“Fleximan” colpisce ancora: 11esimo autovelox abbattuto nel Cremonese (ma non funzionava). “Probabile fenomeno di emulazione”

“Fleximan” colpisce ancora: 11esimo autovelox abbattuto nel Cremonese (ma non funzionava). “Probabile fenomeno di emulazione”
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La “moda” inaugurata da “Fleximan“, il giustiziere anonimo che abbatte gli autovelox con un flessibile, ha superato i confini del Veneto arrivando nel resto del Nord Italia. Sono ormai 11 i dispositivi messi fuori uso: nove in Veneto, uno in Piemonte e uno in Lombardia. L’ultimo è stato colpito su una statale vicino Martignana, nel Cremonese, nella notte tra il 12 e 13 gennaio: la particolarità è che non era ancora in funzione, perché posizionato poco tempo prima. Ad abbatterlo, quindi, non può essere stato un automobilista furioso per le multe. La tecnica delle azioni è sempre la stessa: tramite dei flessibili viene segato il palo che regge il dispositivo, che poi viene appoggiato a terra, il tutto senza toccare i cavi elettrici. Non è noto se ad agire sia un singolo o un gruppo organizzato: la pista più probabile seguita dalle forze dell’ordine, però, è quella di un fenomeno di emulazione.

L’ignoto vandalo, in ogni caso, ha ottenuto un travolgente successo sui social: gli utenti lo hanno soprannominato “Fleximan”e invitato a “visitare” anche altre parti d’Italia. “Non so chi tu sia ma meriti un monumento”, “Una medaglia a questa persona”, “C’è un supereroe in Veneto”, alcuni dei commenti sull’argomento. Francesco Centonze, ordinario di diritto penale all’Università Cattolica di Milano, specifica al Corriere del VCeneto che il responsabile non rischia solo una sanzione amministrativa” ma che questa condotta è punibile con “il reato di danneggiamento che prevede fino a tre anni di carcere“. Inoltre, ci sarà da risarcire il danno causato e a seconda dei modelli un autovelox può arrivare a costare diverse decine di migliaia di euro.

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