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Chiara Ferragni, una task force per “gestire le mosse future dopo il ‘pandoro-gate'”. Ecco i guadagni e il patrimonio dell’imprenditrice digitale

Mentre rimbalzano le voci, mai confermate, sul possibile allontanamento del general manager delle sue società, Fabio Maria Damato, ecco che La Stampa delinea le mosse future per uscire dal “pandoro gate”

di Francesco Canino

“Quanto guadagna Chiara Ferragni”. Tra le chiavi di ricerca più utilizzate su Google riguardo alla regina delle influencer, c’è senza dubbio questa. Ancora di più in questi giorni di esilio dai social post “pandoro gate”, con la Ferragni che ha scelto la strategia del silenzio assoluto dopo il video in cui ha annunciato di voler fare ricorso contro la sentenza dell’Antitrust che ha sanzionato Fenice e Tbs, le sue società, per 1,075 milioni e Balocco per 420mila euro per pratica commerciale scorretta. Dopo aver svelato di voler devolvere in beneficenza un milione di euro all’Ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino, ha scelto di eclissarsi, mentre il marito Fedez si è riaffacciato su Instagram negli ultimi giorni mostrando i figli Leone e Vittoria alle prese con i regali e il cane Paloma che scorrazza per il giardino condominiale. Un Natale low profile, insomma, senza il flusso continuo di stories e post cui ci avevano abituati negli ultimi anni. Del resto, il momento è delicato ed è in questi giorni che la Ferragni deciderà che piega prenderà il suo futuro lavorativo. Mentre rimbalzano le voci, mai confermate, sul possibile allontanamento del general manager delle sue società, Fabio Maria Damato (anche lui parecchio silenzioso, al netto di qualche Stories del suo Natale in Puglia), ecco che La Stampa delinea le mosse future per uscire dal “pandoro gate”.

LA TASK FORCE DI CHIARA FERRAGNI PER IL POST “PANDORO GATE”

La situazione è talmente delicata che Chiara Ferragni avrebbe deciso di affidarsi a dei professionisti di primo livello per affrontare la situazione. La Stampa rivela oggi che l’influencer e il suo staff hanno organizzato una task force composta da due studi legali: il primo è quello di Gianni Origoni, che dovrebbe occuparsi degli aspetti legali, societari e civilistici della vicenda del Pandoro Balocco. Gli aspetti penali dovrebbe invece gestirli Marcello Bana. A loro si aggiungerà poi l’agenzia di comunicazione e web reputation Community, guidata dal founder e Ceo Auro Palomba, spiega sempre il quotidiano torinese, secondo cui entro poche ore verranno firmati i contratti. L’obiettivo? Fermare la perdita dei followers dell’influencer (circa 100 mila in meno di una settimana) ma soprattutto blindare i contratti con i brand internazionali e italiani e fare in modo che il divorzio annunciato da Safilo – “a seguito di violazione di impegni contrattuali assunti dalla titolare del marchio” – sia un caso isolato.

I GUADAGNI E IL PATRIMONIO DELL’IMPRENDITRICE DIGITALE

Blindare i contratti è fondamentale per il brand Ferragni, che Il Sole 24 ore definisce “una macchina da soldi” in un lungo pezzo che analizza nel dettaglio i bilanci delle due società, la Fenice Srl, con cui opera nel “business della moda, licenza del suo marchio nell’abbigliamento e gioielli”, e la Tbs Crew Srl, con cui fa consulenza in digital marketing, “aziende operative con oltre 14 milioni di ricavi ciascuna nel 2022”. Ma non è tutto, perché “al vertice della piramide c’è una terza società, Sisterhood Srl, interamente di Ferragni. Nel 2022 Sisterhood ha dichiarato ricavi pari a 4,54 milioni e un utile netto di 2,43 milioni. Sisterhood possiede l’intero capitale di Tbs e ha il 32,5% di Fenice, nella quale ci sono anche altri soci, Ferragni ne è l’amministratore delegato”, aggiunge il quotidiano di Confindustria. Ma quanto fatturano le tre aziende? In totale risulta che abbiano generato ricavi aggregati per 33,3 milioni nel 2022, rispetto ai 28,4 milioni del 2021. Dunque, un trend in crescita. “Ferragni però non fa un bilancio consolidato che indichi se questi sono tutti ricavi verso terzi o se vi siano partite infragruppo, da elidere”, sottolinea Il Sole 24 ore, aggiungendo che l’analisi dei bilanci evidenzia alcune anomalie: “Stando ai dati già resi noti ai primi di giugno da fonti del gruppo, rilanciati in questi giorni, la Fenice ha chiuso il 2022 con ricavi per 14,2 milioni e un giro d’affari a valore retail di 62 milioni“.

Tbs Crew nel 2022 ha espresso ricavi per 14,52 milioni. In quell’occasione Fabio Maria Damato, consigliere di Fenice e general manager, aveva indicato prospettive di crescita per il 2023: “Il giro d’affari di Fenice dovrebbe arrivare a 71 milioni, quello di Tbs Crew a 18,9 milioni“. Ma i dati che si leggono nel bilancio di Fenice rimandano una realtà di dimensioni più ridotte. Il bilancio 2022 di Fenice dichiara ricavi delle vendite e prestazioni in aumento da 6,4 a 14,276 milioni. Nel documento non c’è traccia dei 62 milioni di “giro d’affari a valore retail” vantati dal gruppo in giugno”. Per quanto riguarda Tbs Crew, i dati del bilancio coincidono invece con quelli comunicati dal gruppo: “I ricavi nel 2022 sono aumentati da 7,09 a 14,52 milioni, l’utile netto è aumentato da 1,77 a 5,14 milioni. Non sono stati distribuiti dividendi. La liquidità a fine 2022 era aumentata da 3,1 a 9,1 milioni. I profitti di Fenice e Tbs non vanno direttamente a Ferragni, ma sono recepiti nei conti di Sisterhood”.

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