Dopo le polemiche per aver definito “impazienti” le donne che si battono per la parità di genere, il neo eletto presidente della Consulta Augusto Barbera ha cercato di rimediare diffondendo un comunicato stampa. “Non mi sognerei mai di pensare che l’impazienza di reclamare un diritto possa in qualche modo avere un’accezione negativa“, si legge nella nota del 14 dicembre. Quindi ha precisato: “Al contrario, le donne hanno tutto il diritto di essere impazienti, ed è questo che ho affermato nella conferenza stampa, sottolineando al contempo che, anche grazie alla Corte costituzionale, si è profuso il massimo impegno per raggiungere un giorno l’obiettivo, purtroppo ancora lontano, della piena parità dei generi. Mi auguro che da questo percorso, intrapreso molti anni fa, si continui a trarre alimento per le lotte che riguardano tutti noi”.

Il caso è scoppiato il 12 dicembre: il presidente della Corte costituzionale, dopo l’elezione, si è presentato ai giornalisti per una conferenza stampa. E rispondendo alle domande sui progressi per quanto riguarda la parità di genere, ha esordito parlando delle conquiste ottenute in passato dalle donne: “Se oggi le donne sono magistrati e a poco poco hanno avuto accesso anche agli uffici direttivi è dovuto a una sentenza costituzionale. Fino al 1960 le donne non potevano avere accesso agli uffici pubblici e nemmeno alla magistratura”. E ha aggiunto: “Lo dico in particolare a molte donne impazienti, che nell’auspicare nuovi traguardi non bisogna dimenticare quelli che sono stati i progressi fatti. Non bisogna dimenticare tutto ciò che è stato fatto. Da quello che è stato fatto si ha la possibilità di avere ulteriori progressi ma sapendo che la strada è importante con tempi che vanno rispettati”. Una risposta rilanciata in video da ilfattoquotidiano.it e che è stata fortemente contestata in rete. E, proprio per replicare alle polemiche, Barbera ha diffuso un comunicato stampa.

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