Cultura

Milano, il penalista-collezionista Iannaccone apre lo studio ai giovani artisti. E lancia la sua fondazione

di Giuseppe Pipitone

È uno dei più conosciuti penalisti di Milano, ma è anche un apprezzato collezionista d’arte. Una doppia occupazione quella di Giuseppe Iannaccone che trova sintesi nel suo studio al secondo piano di corso Matteotti. Qui, in un palazzo storico che si affaccia su piazza san Babila, l’avvocato mette in mostra la sua collezione: è composta soprattutto da opere dell’Espressionismo italiano nel periodo tra le due guerre. È tra i quadri di Mario Mafai, Gino “Scipione” Bonichi, Aligi Sassu e Arnaldo Badodi che Iannaccone riceve i suoi clienti: di recente ha difeso gli ex dirigenti Deutsche Bank finiti imputati nel processo Mps ma anche Andrea Dini, cognato del governatore della Lombardia Attilio Fontana, assolto per il “caso camici” durante l’emergenza Covid.

Da tempo l’avvocato Iannaccone offre i corridoi del suo studio-museo per le esposizioni di alcuni giovani artisti. L’ultima serie è quella del 27enne Pietro Moretti con la mostra intitolata Il falò dei gonfiabili, curata dello stesso Iannaccone e da Daniele Fenaroli. L’esposione – che si chiama In Pratica ed è arrivata alla sua nona edizione – è stata l’occasione per presentare la nascita della Fondazione Giuseppe Iannaccone Ente del Terzo Settore, che punta a organizzare mostre e creare connessioni tra gli appassionati del settore. “L’intento della Fondazione non è soltanto quello, che da diversi anni già perseguiva la Collezione, di sostegno ai giovani artisti attraverso attività di ricerca e esposizione ma anche quello di trasmettere la straordinaria forza che l’arte può esprimere nel perseguimento di finalità sociali”, spiega l’avvocato. “Credo infatti nel potere terapeutico dell’arte e numerosi progetti in cantiere saranno rivolti al supporto dei gruppi più fragili e alla diffusione dell’arte come sostegno per ritrovare equilibri perduti”, prosegue il legale, che presiederà la sua fondazione. Nel cda dell’ente anche l’ex sindaca di Milano, Letizia Moratti, l’avvocato Caterina Fatta, il commercialista e collezionista Roberto Spada e il gallerista Claudio Guenzani.

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