L’isola di Cipro, paese membro dell’Unione europea, continua a svolgere, abbastanza indisturbata, il suo storico ruolo di hub finanziario della Russia. Guerra e sanzioni hanno cambiato poco, anzi. Questo emerge dall’inchiesta giornalistica internazionale Cyprus Confidential che coinvolge 250 giornalisti di 55 paesi e a cui contribuisce per l’Italia il settimanale L’Espresso. La testata anticipa oggi alcuni degli elementi emersi che verranno dettagliati nel corso di diverse puntate. Dal 2022 le autorità cipriote si sono impegnate ad applicare le sanzioni contro il regime di Putin e a potenziare le misure che erano state varate già dal 2014 dopo l’annessione della Crimea (e il primo conflitto separatista nel Donbass) ma dall’esame svolto dai giornalisti su una massa di documenti riservati di sei grandi studi professionali ciprioti , dimostrano come il passaggio dalle parole ai fatti sia stato limitato. Gli studi continuano a gestire patrimoni e flussi di ricchezza di 96 oligarchi sanzionati, scrive l’Espresso che puntualizza come almeno 25 di loro risultino sottoposti ai vincoli internazionali fin dal 2014.

Tra gli studi frequentati dagli oligarchi russi c’è anche quello fondato dal più importante avvocato e politico di Cipro, Nicos Anastasiades, che è stato Presidente della Repubblica dal 2013 fino all’inizio di quest’anno. L’inchiesta ricorda come Anastasiades abbia incontrato più volte Vladimir Putin a Mosca e in quelle occasioni si sia impegnato a promuovere i rapporti economici tra Cipro e la Russia. Nello stesso periodo, come mostrano le carte riservate, lo studio di famiglia acquisiva la gestione fiduciaria di ricchissime società anonime che risultano controllate da miliardari russi sanzionati per i legami con il regime di Putin.

I documenti alla base dell’inchiesta giornalistica partono dal 1995 e arrivano fino all’aprile 2022. Tra i 104 miliardari russi censiti da Forbes, almeno 67 sono clienti degli studi di Cipro. Per ciascun oligarca, oltre a gestire le società cipriote, i fiduciari amministrano costellazioni di offshore, con sedi tra British Virgin Islands, Jersey, Panama, Dubai e altri paradisi fiscali. Tra i clienti l’inchiesta ha identificato 44 “persone esposte politicamente”. I loro nomi però restano scritti solo nelle carte riservate dei fiduciari e consulenti, finora inaccessibili. Cyprus Confidential rivela inoltre che quasi 800 società anonime internazionali (trust e offshore) fanno capo a oligarchi russi sanzionati fin dal 2014.

A Cipro operano anche colossi mondiali delle consulenze come la Pwc, che ha una filiale locale con più di mille dipendenti. I documenti interni mostrano che la sede di Cipro ha aiutato un ricchissimo oligarca, Alexey Mordashov, a trasferire un tesoro da un miliardo e mezzo di euro a misteriose società anonime: un’operazione molto sospetta, perché risulta eseguita lo stesso giorno in cui il patron della Severstal – il gigante russo dell’acciaio, energia e miniere, che fino a pochi anni fa controllava anche l’ex Lucchini di Piombino – veniva colpito dalle sanzioni internazionali. Una serie di pagamenti riservati portano anche a Hubert Seipel, giornalista tedesco, scrittore e personaggio televisivo, che da qualche anno è impegnato a difendere pubblicamente il governo di Mosca e la figura di Vladimir Putin, a cui ha dedicato due libri. Le società anonime con base a Cipro sono state utilizzate anche da personalità di molte altre nazioni. Tra i politici di fama internazionale c’è l’ex campione di pugilato Vitali Klitschko, eletto per due volte sindaco di Kiev. Tra gli altri politici che hanno fatto scalo nel paradiso fiscale europeo c’è l’ex ministro delle finanze austriaco, Karl-Heinz Grasser, e un esponente in carica del governo della Guinea Equatoriale.

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