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L’influencer Piero Armenti derubato a Foggia, la video-denuncia sui social: “Impossibile mostrare i lati positivi della città, ce ne siamo andati”

di F. Q.

Disavventura per l’influencer Piero Armenti. L’ideatore de “Il mio viaggio a New York”, ha denunciato di aver subìto un tentato furto mentre era in visita a Foggia con i genitori. O meglio, il padre di Armenti è stato derubato ma è infine riuscito a recuperare la refurtiva, cioè un cellulare.

L’influencer ha raccontato sui social l’accaduto, corredando il racconto di un video con cui ha ripreso la scena e ricevendo anche diverse critiche per i toni usati sulla città. “Amici volevo andare a Foggia per fare un video turistico su questa città di cui purtroppo si parla male – ha raccontato nel post – Volevo ovviamente mostrare i lati positivi di Foggia, ma è stato impossibile. Appena arrivati mio padre ha parcheggiato sulle strisce blu (di domenica non sono a pagamento) e un parcheggiatore abusivo si è avvicinato per chiedere due euro, mio padre gliene ha dati tre per aiutarlo, ma mentre prendeva i soldi dal borsello gli è scomparso il cellulare. Ha provato a cercarlo in auto ma non lo trovava, a quel punto ha capito che gli era stato rubato. Il parcheggiatore gli ha detto che se gli dava un “regalo”, cioè una cosa di soldi, glielo ritrovava lui. A quel punto mio padre ha perso la pazienza e ha iniziato a fare la voce grossa, fino a quando il parcheggiatore spaventato dalla minaccia dei carabinieri, e da me che facevo il video, è andato a recuperarlo”.

Nella clip non si vede il gesto del parcheggiatore abusivo, ma viene ripresa la scena in cui il padre di Armenti discute con l’uomo, chiedendogli indietro il telefono che, racconta ancora l’influencer “era nascosto dietro la ruota di un’auto”.

Mia mamma era terrorizzata perché vedeva mio padre arrabbiato e non sapeva cosa potesse succedere, se la situazione degenerava, se il tipo era armato, se fosse una banda di criminali. In quei momenti ti passa tutto per la testa – continua Armenti nel post – Ovviamente ce ne siamo andati perché non ci sentivamo sicuri per la nostra incolumità, e siamo andati a San Giovanni Rotondo. Ho tanti amici a Foggia, e sono persone per bene che detestano i delinquenti, ma singoli casi come questo purtroppo fanno cadere le braccia. Non bisogna generalizzare né fare di tutta un’erba un fascio, ma in auto mio padre era ancora deluso da quello che era accaduto”.

L’influencer ha ricevuto diverse critiche. “Vergognati – gli scrive un follower in un messaggio privato condiviso da Armenti sulle stories – Avresti fatto la stessa cosa a Napoli o a Salerno? Saresti scappato perché non ti sentivi sicuro? Questa non l’ho capita, non hai bisogno di queste cose”. E, ancora: “Vabbè ma se lasci il cel sull’auto e te ne vai anche a Singapore se lo rubano, figuriamoci un parcheggiatore drogato”, fa notare un altro.

Alle critiche Armenti ha risposto con un commento pubblicato sulle storie: “Qualcuno dice che non dovevo scappare da Foggia. Ma come rimanevo? Mia mamma era scossa e spaventata, non sapevamo chi fosse quel tipo, a chi fosse collegato, mio padre aveva perso la pazienza e mia mamma cercava di calmarlo perché aveva paura che il tipo potesse essere armato. Come lasciavamo la macchina a Foggia dopo quello che era successo? Si chiede ancora”, suggerendo poi ai follower di fare sempre un video.

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