Liberiamo Julian Assange: le istituzioni italiane rompano il loro silenzio – Firma la petizione su Io Scelgo

Il gruppo Free Assange Bologna ha organizzato la proiezione del docufilm “Hacking Justice” dedicato a Julian Assange e alla sua vicenda giudiziaria. La proiezione, che si terrà il prossimo 2 ottobre alle ore 21 presso il cinema teatro Galliera di Bologna in via Giacomo Matteotti, sarà anticipata da una breve introduzione della deputata Stefania Ascari del Movimento 5 Stelle. “Il futuro di Julian Assange e del giornalismo investigativo – dichiarano gli organizzatori – verrà deciso nelle prossime settimane nei tribunali britannici. Se il fondatore di WikiLeaks sarà estradato negli Stati Uniti, dovrà scontare una pena fino a 175 anni per presunta frode informatica e pubblicazione di documenti segreti che rivelano i crimini di guerra degli Stati Uniti. La posta in gioco è molto più della libertà di un giornalista ed editore indipendente”.

L’inizio del documentario parte dal 2012, quando il fondatore di Wikileaks si rifugiò nell’ambasciata ecuadoriana a Londra, dove rimase drasticamente confinato fino al suo arresto avvenuto nel 2019, in vista del processo di estradizione negli Stati Uniti ancora in corso. La sua vicenda è stata raccontata in Italia dalla giornalista Stefania Maurizi, che ha scritto “Il potere segreto”, un libro che ricostruisce interamente la vicenda in maniera critica ed esplicativa, diventato anche poi un podcast disponibile su questo sito.

L’evento organizzato rientra anche nell’obiettivo più generale che persegue il gruppo Free Assange Bologna, ovvero quello di raccogliere firme per chiedere al comune di Bologna di conferire la cittadinanza onoraria a Julian Assange, attualmente detenuto nel carcere londinese di Belmarsh e privato della libertà personale da più di dieci anni. Il suo è un caso, concludono gli organizzatori, essenziale per la tenuta delle “istituzioni democratiche, la libertà d’informazione e il diritto ad essere informati sulle azioni intraprese dai governi mondiali”, tutti elementi che sono a “rischio” assieme alla libertà personale dell’uomo Julian Assange.

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“Io giornalista spiata, perquisita e arrestata in Francia per le mie inchieste. Il rischio riguarda tutti e in gioco c’è il diritto di sapere cosa fanno i governi”

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