La quinta generazione della Renault Scénic si vuole presentare come incarnazione dell’innovazione sostenibile a tutto tondo – va a batterie ma soprattutto è un prodotto di economia circolare –, strategia che la casa della Losanga ha chiamato “Renaulution”, e che prevede un impegno concreto e crescente verso la decarbonizzazione e la produzione di veicoli con materiali di riciclo, poi a loro volta riciclabili.

Del suo passato (27 anni di strada alle spalle), invece, la nuova Scénic ha conservato il target di mercato: “progettata per consentire alle famiglie di muoversi liberamente, in assoluta sicurezza e in modo più responsabile” ha spiegato Gilles Vidal, direttore design della marca Renault; famiglie che fanno viaggi di lunga percorrenza quindi, e che richiedono al proprio veicolo sicurezza (il nome stesso è acronimo di Safety Concept Embodied in a New Innovative Car) e comodità.

La Bev della gamma E-Tech di Renault ha puntato quindi su dimensioni generose per migliorarne l’abitabilità – il passo è lungo 2,78 metri e il bagagliaio ha un volume di 545 litri, sfruttando anche la libertà offerta dalla nuova piattaforma elettrica, la CMF-EV, sviluppata con Nissan.

La batteria che alimenta il motore elettrico più potente, quello da 160 kW (220 CV) e 300 Nm di coppia, è da 87 kWh, si ricarica anche alle colonnine che raggiungono i 150 kW, e soprattutto riuscirebbe a coprire 620 km di autonomia, calcolati in ciclo WLTP, per una velocità massima raggiungibile di 170 km/h.

Prodotta completamente in Francia, tra Douai e la Megafactory di Cléon, dove viene prodotto il motore, la nuova generazione di Scénic è stata realizzata per il 24% di materiali recuperati: al tempo stesso è riciclabile l’intero veicolo, nelle filiere di riciclo industriale, per ben il 90% della sua massa, compresa la batteria.

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