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2 euro per il ‘piattino condivisione’ delle trofie, la titolare dell’osteria ligure: “Servizio che va pagato”. La risposta di Selvaggia Lucarelli

Ida Germano, titolare dell'Osteria del cavolo di Finalborgo, replica al polverone sollevatosi in rete per lo scontrino che monetizzava la fornitura di un "piattino di condivisione"

di F. Q.

“Il cliente quando entra in un locale accetta il menù che viene esposto fuori e quello che diamo noi una volta che qualcuno si siede ai nostri tavoli. Nel caso di specie, avevano preso un primo e un secondo in tre. Di piatti supplementari ne ho portati ben quattro e ho fatto pagare due euro perché voglio che i clienti sappiano che per noi quello è un lavoro in più”. Così Ida Germano, titolare dell’Osteria del cavolo di Finalborgo, replica al polverone sollevatosi in rete per lo scontrino che includeva i due euro per il “piattino condivisione”. “Il nostro è un servizio che va pagato – spiega a Ivg.it -. Il lavoro va remunerato. Ho 76 anni e lavoro con passione, ma è giusto che io venga pagata per quello che faccio”.

A rendere nota la vicenda sui social è stata – benché non fosse lei la cliente interessata – Selvaggia Lucarelli, che ha pubblicato la foto dello scontrino incriminato: “I dati sensibili presenti nello scontrino non dovevano essere pubblicati dalla Lucarelli – attacca Germano -. C’erano il mio nome e cognome, ma anche il mio numero di cellulare. Valuterò azioni legali in questo senso contro la giornalista […]”. Al tempo stesso però la titolare invita Lucarelli nel proprio locale: “Vorrei che venisse di persona a mangiare le mie trofie. Si è lamentata del prezzo, ma quelle che facciamo noi sono realizzate con ingredienti di qualità. Mi dispiace per questa situazione, ma onestamente avrei sofferto di più se avessero scritto qualcosa di negativo sul cibo. I problemi sono altri nella vita e penso che questo argomento sia futile”.

Selvaggia Lucarelli in queste ore ha risposto alle parole di Ida Germano. Tra le sue stories scrive: “Se non vuole che si sappiano il suo nome, cognome e cellulare perché li ha messi su uno scontrino che consegna a migliaia di sconosciuti all’anno?”. E ancora: “Il suo nome e cognome è sulle pagine gialle addirittura“. Infine un rimprovero a chi ora si sta riversando a scrivere recensioni negative al locale sbagliato, tirando in ballo l’omonima Osteria del Cavolo, ma di Monza: “Un po’ di gente sbadata sta lasciando recensioni negative all’omonima Osteria del Cavolo a Monza. Che tra l’altro è un posto bellissimo”.

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