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Legambiente: “Il megayacht dello sceicco emiratino nel mare di Giannutri. Motoscafi nelle aree protette”

Legambiente: “Il megayacht dello sceicco emiratino nel mare di Giannutri. Motoscafi nelle aree protette”
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Il megayacht dello sceicco e ministro degli esteri degli Emirati Arabi Uniti Abdullah bin Zayed Al Nahyan di Abu Dhabi, ha violato il mare protetto dell’area di Giannutri, zona 1 a tutela integrale all’interno dell’arcipelago toscano. È quanto Legambiente ha denunciato con un comunicato stampa nel quale si presentano i fatti e si invitato le autorità preposte ad intervenire sulle prossime eventuali situazioni simili. Il 17 luglio dallo yacht dello sceicco sarebbero inoltre scesi “motoscafi e moto d’acqua che hanno scorrazzato senza problemi nel mare protetto dell’isola” lasciando “ignari” i turisti presenti. Giannutri è un’area ZSC/ZPS secondo le Direttive Habitat e Uccelli dell’Unione europea e fa parte del grande Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, motivo per cui, secondo Legambiente, i reali a bordo dello yacht e il capitano sapevano con certezza dove fossero e cosa stessero facendo.

La testata locale GiglioNews ha riportato anche le molte lamentele dei giannutrini che hanno spiegato che i membri dello yacht “hanno fatto il giro dell’isola” mentre “noi non possiamo neanche fare il bagno”. Gli stessi hanno anche informato di essersi rivolti alla Guardia Costiera, ma nessuno è intervenuto, denunciando quindi l’assenza di una forma di controllo stabile.

“Ci chiediamo cosa ne pensino i ministri dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin, degli esteri Antonio Tajani e delle politiche del mare Nello Musumeci di quanto accaduto a Giannutri, e se intendono protestare ufficialmente contro questa violazione della nostra sovranità ambientale e marittima oppure se gli unici arabi da tenere a distanza siano solo quelli poveri” ha proseguito poi Legambiente nel proprio comunicato.

Lo Stato ha istituito il Parco Nazionale e l’area a mare con un Decreto del Presidente della Repubblica del 1996 e ora “non può continuare a far finta di nulla, magari presentando Giannutri e le altre zone a mare come aree particolarmente protette per raggiungere il 10% richiesto da Ue ed Onu”. Legambiente si è poi rivolta al governo sostenendo che, se non riesce a difendere il mare di Giannutri, dovrebbe rafforzare la sorveglianza a mare a e a terra dispiegando forze dell’ordine appositamente dedicate.

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