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Blog - 21 Luglio 2023
Per solutori più che abili
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- 10:21 - Mo: Unrwa, 'non abbandoneremo Rafah'
Gaza, 6 mag. (Adnkronos) - L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha esteso un rinnovato avvertimento contro le conseguenze di un'operazione israeliana a Rafah, aggiungendo che l'agenzia non lascerà la sovraffollata città meridionale di Gaza.
“Un’offensiva israeliana a Rafah significherebbe più sofferenze e morti tra i civili. Le conseguenze sarebbero devastanti per 1,4 milioni di persone”, scrive l'Unrwa su X. "L’Agenzia manterrà una presenza a Rafah il più a lungo possibile e continuerà a fornire aiuti salvavita alle persone”.
- 10:14 - Mo: Consiglio norvegese per i rifugiati, 'evacuazione Rafah inizio di un incubo'
Gaza, 6 mag. (Adnkronos) - L'ordine di evacuazione Rafah è “completamente problematico, disumano e pericoloso. E' uno scenario da incubo". Lo ha detto ad al Jazeera Samah Hadid, portavoce del Consiglio norvegese per i rifugiati, spiegando che “Al-Mawasi, dove alle persone è stato ordinato di evacuare, non è attrezzata per accogliere” più sfollati interni poiché ospita già centinaia di migliaia di palestinesi. Non dispone di assistenza e servizi umanitari sufficienti per sostenere ulteriore popolazione sfollata”.
L'evacuazione di Rafah, ha affermato, è “l'inizio di uno scenario da incubo per la popolazione, da mesi è terrorizzata da ciò che accadrà”. Anche le agenzie umanitarie “sono terrorizzate” perché un’offensiva di Rafah porterebbe al collasso della risposta umanitaria. "Dipendiamo davvero dall'hub di Rafah per distribuire gli aiuti e organizzarne la distribuzione in tutta quell'area".
- 10:00 - Mo: Unrwa, 'offensiva Rafah sarebbe semplicemente catastrofica'
Gaza, 6 mag. (Adnkronos) - “Siamo in una situazione in cui qualsiasi avanzata su larga scala da parte delle forze israeliane a Rafah significherà più sofferenza e morte. La conseguenza sarebbe devastante per la popolazione di Rafah, che è sei volte la popolazione prebellica: metà degli 1,4 milioni di abitanti sono bambini. La maggior parte di queste persone sono già state sfollate molte volte. La sfida in questa fase è insormontabile". Lo ha detto ad al Jazeera il portavoce dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Jonathan Fowler.
“Gli ordigni inesplosi devono essere rimossi prima che le persone ritornino nelle zone (che avevano abbandonato) e vivano in sicurezza. Altrimenti le persone sono spinte verso aree nelle quali la loro vita è a rischio - ha aggiunto Fowler - Nella Striscia di Gaza nessun posto è sicuro, le persone sono state costantemente sfollate, più e più volte. Anche i piani di emergenza offrono poco conforto. Le conseguenze di una simile offensiva sarebbero semplicemente catastrofiche”.
- 09:28 - Russia: Putin ordina esercitazioni per uso armi nucleari non strategiche
Mosca, 6 mag. (Adnkronos) - Il presidente russo Vladimir Putin ha incaricato lo Stato Maggiore Generale di avviare esercitazioni sull'uso di armi nucleari non strategiche. Lo ha riferito il ministero della Difesa di Mosca.
"Su istruzioni del Comandante in Capo Supremo delle Forze Armate della Federazione Russa - si legge un comunicato - al fine di aumentare la prontezza delle forze nucleari non strategiche a svolgere missioni di combattimento, lo Stato Maggiore Generale ha iniziato i preparativi per lo svolgimento di esercitazioni nel prossimo futuro, con formazioni missilistiche del Distretto Militare Meridionale e con il coinvolgimento dell’aviazione e delle forze navali”.
- 09:20 - Ucraina: Kiev, 'Mosca ha attaccato 6 villaggi nella regione di Sumy'
Kiev, 6 mag. (Adnkronos) - Le forze russe hanno attaccato sei villaggi nell'oblast di Sumy. Lo ha riferito l'amministrazione militare regionale, aggiungendo che ieri sono state registrate più di 22 esplosioni ma che non ci sono state vittime. Ad essere state colpite, sono le comunità di Khotin, Yunakivka, Bilopillia, Krasnopillia, Velyka Pysarivka ed Esman
Stamattina, l'amministrazione militare di Sumy ha riferito che le forze russe avevano effettuato attacchi con droni sulle infrastrutture energetiche della regione, provocando parziali blackout nell'area.
- 09:12 - Russia: Lavrov, 'chiunque vinca elezioni, per Usa saremo sempre nemici'
Mosca, 6 mag. (Adnkronos) - I partiti democratico e repubblicano negli Stati Uniti considerano la Russia un nemico e cercheranno di infliggerle una sconfitta, indipendentemente dall'esito delle elezioni presidenziali. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov.
"Presto ci saranno le elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Non c'è divisione tra democratici e repubblicani su Russia e Cina. Uno può essere 'più duro', l'altro 'ancora più duro', ma in linea di principio non vediamo alcuna differenza. Per entrambi, non importa chi vince le elezioni, noi siamo in generale il nemico. Che siamo un avversario o un nemico è una sfumatura, ma la “sconfitta strategica” che secondo loro dovrebbe essere inflitta alla Russia è "l’obiettivo americano dell'establishment", ha aggiunto Lavrov in un'intervista al canale bosniaco Atv .
"Come ha detto il presidente russo Vladimir Putin ha adetto ancora il ministro degli Esteri russo - saremo pronti a lavorare con chiunque eleggerà il popolo americano, a condizione che ci sia una volontà opposta nei nostri confronti", ha aggiunto Lavrov.
- 08:19 - Israele-Hamas, frenata sulla tregua. Idf a popolazione Rafah: "Iniziate a spostarvi"
(Adnkronos) - Negoziati sospesi tra Israele e Hamas fino a domani, martedì 7 maggio. Al termine di una giornata di intensi negoziati per una tregua a Gaza, la delegazione di Hamas che era al Cairo per i colloqui ha consegnato la risposta del gruppo ai mediatori di Egitto e Qatar ed è partita alla volta di Doha per consultazioni interne al movimento. La delegazione sarà di nuovo nella capitale egiziana domani, riferisce il canale egiziano Al Qahera. A Doha anche il capo della Cia William Burns "per un incontro con il premier Mohammed Bin Abdul Rahman al-Thani" con l'obiettivo di parlare "dell'impegno per raggiungere un accordo sugli ostaggi a Gaza". Israele intanto blocca tutte le attività di Al Jazeera nel Paese.
Intanto le forze armate israeliane hanno cominciato a chiedere alla popolazione palestinese presente nella zona di evacuare i quartieri della parte orientale di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, vicini al confine israeliano, in vista della pianificata offensiva nell'area meridionale dell'enclave. A riportarlo è il 'Times of Israel', precisando che ai civili viene chiesto di spostarsi verso la zona umanitaria delle aree di al-Mawasi e Khan Younis.
"L'Idf agirà con estrema forza contro le organizzazioni terroristiche nelle vostre aree di residenza, come ha fatto finora. Chiunque si trovi vicino a organizzazioni terroristiche mette a rischio la propria vita e quella della propria famiglia", si legge in un messaggio postato su X dal portavoce in arabo dell'Idf, con un "appello urgente a tutti i residenti e agli sfollati nell'area del comune di Al-Shouka e nei quartieri - Al-Salam, Al-Jeneina, Tabet Ziraa e Al-Byouk nell'area di Rafah nei blocchi: 10-16, 28 , 270". Nel messaggio si avverte inoltre che "Gaza City è ancora una pericolosa zona di combattimento". "Astenetevi dal tornare a nord. Vi avvertiamo di stare lontani dalla barriera di sicurezza orientale e meridionale", si chiede inoltre.
Proprio ieri il ministro della Difesa Yoav Gallant ha ribadito: "Volevamo ottenere rapidamente il rilascio degli ostaggi fermando le nostre operazioni. Stiamo vedendo segnali preoccupanti secondo cui Hamas non intende raggiungere un accordo con noi". E "questo significa che l'operazione a Rafah inizierà nell'immediato futuro". Nelle ore precedenti il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, aveva avvertito che i danni di un'operazione militare israeliana a Rafah "andrebbero oltre l'accettabile" senza un piano per proteggere i civili palestinesi.
Dal canto suo, in una dichiarazione video, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito che Israele "non accetterà richieste di Hamas il cui significato è la resa" e il ritiro delle truppe delle Idf dalla Striscia. "Israele non può accettarlo - ha detto -. Non siamo pronti ad accettare una situazione in cui i battaglioni di Hamas escono dai loro bunker, riprendono il controllo di Gaza, ricostruiscono la loro infrastruttura militare e tornano a minacciare i cittadini di Israele nelle comunità vicine, nelle città del sud, in tutte le zone del Paese". "Israele continuerà a combattere fino al raggiungimento di tutti i suoi obiettivi", ha quindi ribadito Netanyahu, accusando Hamas di "rimanere trincerato nelle sue posizioni", mentre Israele si dice ancora aperto a un accordo.
Ottant'anni dopo la fine dell'Olocausto, Israele affronta di nuovo un nemico "spietato e brutale" che cerca la sua distruzione, ha poi detto Netanyahu nel corso della cerimonia ufficiale di commemorazione di Yom Hashoah a Yad Vashem. L'attacco di Hamas del 7 ottobre "non è stato un Olocausto non per l'assenza di intenzione di annientarci, ma per mancanza di capacità", afferma il premier israeliano insistendo sul fatto che il gruppo terroristico palestinese aveva la "stessa intenzione"dei nazisti di spazzare via il popolo ebraico. "Gli assassini di Hamas sono guidati dallo stesso identico obiettivo", insiste, sottolineando che, a differenza dell'Olocausto, oggi Israele "ha la forza per difendersi". Israele "completerà l'eliminazione delle capacità di Hamas" e libererà gli ostaggi, promette Netanyahu.
Dal canto suo il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha accusato Netanyahu per il "proseguimento dell'aggressione e l'allargamento del conflitto, per il sabotaggio degli sforzi fatti tramite i mediatori e varie parti". Hamas vuole arrivare a un accordo per il cessate il fuoco che ponga fine all' "aggressione", garantisca il ritiro dei soldati israeliani dalla Striscia di Gaza e preveda uno scambio di prigionieri "serio", ha detto Haniyeh