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L’emblema dell’antisportività: la tennista derubata di un punto si ritira per un attacco di panico, l’avversaria le esulta in faccia

L’emblema dell’antisportività: la tennista derubata di un punto si ritira per un attacco di panico, l’avversaria le esulta in faccia
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Nel corso della sfida del WTA 250 di Budapest fra la tennista cinese Zhang Shuai, numero 45 al mondo, e l’ungherese Amarissa Toth, numero 548 al mondo, è andato in scena un clamoroso episodio di antisportività, che ha portato l’atleta cinese a ritirarsi. Tutto ha avuto inizio quando l’arbitro, in maniera del tutto inspiegabile, ha chiamato out un dritto di Shuai oggettivamente sulla riga, causando le proteste di tutto il team della tennista cinese. Proteste che non sono però servite a correggere la visione del giudice di sedia che ha continuato a sostenere che la palla fosse uscita.

La giocatrice di casa, la giovane promessa Amarissa Toth, è però intervenuta con il primo gesto antisportivo: ha cancellato col piede il segno della palla, rendendo di fatto impossibile da quel momento in poi per l’arbitro tornare sui suoi passi e rivedere la propria decisione. Il match si è quindi interrotto perché il nervosismo ha comprensibilmente preso il sopravvento nella mente di Zhang Shuai che, in preda ad un attacco di panico, ha deciso di ritararsi, nonostante una situazione di punteggio ancora del tutto equilibrata: 5 game apri nel primo set.

L’ungherese ha così ottenuto la vittoria a tavolino e, non contenta, ha persino esultato in faccia all’avversaria che era andata comunque a stringerle la mano. Il tutto supportata dal tfio del pubblico di casa. Zhang Shuai ha poi commentato quando accaduto sui social: “Tutti gli sforzi non sono serviti a nulla, perché quando volevi mandare la palla vicino alla riga e lo hai fatto, è stato giudicato fuori… Vi ringrazio per essere dalla mia parte”. E ha ottenuto il supporto di Ons Jabeur, la tennista tunisina numero 6 al mondo e recente finalista al Roland Garros.

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