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Ultimo aggiornamento: 21:19 del 4 Luglio 2023

Autonomia, lite de Magistris-Castelli. “Progetto eversivo, state soffiando sul fuoco”. “Rappresenti bene certo meridionalismo piagnone”. Su La7

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Scontro scoppiettante a L’aria che tira (La7) tra Roberto Castelli, presidente dell’associazione Autonomia e Libertà, frangia bossiana interna alla Lega, e Luigi de Magistris, capo politico di Unione Popolare.
Casus belli: l’autonomia differenziata, sulla quale Castelli ribadisce le sue critiche taglienti al leader della Lega Matteo Salvini: “Questa Lega ormai è diventato un partito centralista che sta virando verso il meridionalismo. Salvini da ministro delle Infrastrutture ha in mente soltanto il ponte sullo Stretto di Messina, mentre ci sono tante opere connesse alle Olimpiadi del 2026 Milano-Cortina, che almeno in Lombardia sono tutte ferme. Per questo motivo in Lombardia e in Veneto sono nati un sacco di movimenti che stanno cercando di tenere alta la fiammella dell’autonomia e del federalismo”.

Di parere diverso è ovviamente de Magistris: “Con questa autonomia differenziata stiamo dando poteri enormi al più potente centro burocratico, formalistico e verticistico del nostro paese, cioè le Regioni, dove storicamente ci sono i peggiori grumi di interessi tra affari, politica e mafia“.
“Forse dalle vostre parti”, insorge Castelli.
“Non ti ho interrotto, fammi parlare – ribatte de Magistris – Così distruggiamo definitivamente l’Italia e andiamo a dare ancora più potere a determinate Regioni, alla faccia dell’unità d’Italia. Qui chi è più ricco avrà ancora di più, chi è povero avrà ancora di meno, con questo falso storico che il Sud è zavorra. Ricordo che senza il Sud e i meridionali l’Italia non ci sarebbe mai stata. Quindi, attenzione a soffiare sul fuoco. Se in questa fase così delicata, vogliamo accendere un conflitto nel nostro paese, chi vuole l’autonomia differenziata se ne assuma le responsabilità”.
L’ex sindaco di Napoli rincara: “Questo progetto è eversivo. Vogliono le mani libere su tutto: ambiente, scuola, sanità. Abbiamo visto durante la pandemia la sanità del centrodestra, di Formigoni e della Lega come ha funzionato in Lombardia”.

Castelli replica invocando il principio di sussidiarietà: “È un principio assolutamente sacrosanto: laddove possono, intervengono i territori; laddove non possono, interviene lo Stato. Ma l’avete letta la Costituzione? Dite che è la Costituzione più bella del mondo e allora leggetela. Ora, che i principi della Costituzione vengano definiti eversivi la dice tutta su un certo meridionalismo piagnone ben rappresentato da de Magistris”.
De Magistris ribatte: “Castelli, tu non ti sogni nemmeno il lavoro che facciamo al Sud rispetto ai salotti che frequenti tu dalle tue parti. Ma statti zitto“.
“Meno male che non c’è de Magistris a comandare la sanità in Lombardia”, risponde l’ex ministro della Giustizia.
“Ho fatto il sindaco di Napoli e pure decentemente”, ribatte de Magistris.
Castelli rilancia: “In Lombardia arrivano 200mila italiani ogni anno per farsi curare. Quanti ne vanno a Napoli?”.
“Queste provocazioni sono assurde”, commenta de Magistris.

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