di Antonio Deiara

Resto basito di fronte al gesto del sindaco di Camogli che ha tolto lo striscione dedicato a Giulio Regeni, in quanto “divisivo”. Ecco la parola del giorno! Quando una “vexata quaestio” non può essere valutata senza fraintendimenti o mezze verità o bugie dal buon senso comune, dati gli scheletri nell’armadio dei governanti di turno, diventa “divisiva” e deve essere cancellata o quantomeno nascosta.

Giulio Regeni è stato torturato e assassinato in Egitto. In altri tempi, l’Italia avrebbe dichiarato guerra al regime dittatoriale della terra dei Faraoni. Per il sindaco sopraccitato, meglio cancellare il nome della vittima, in quanto “divisivo”. Di fronte alle parole del Presidente del Senato circa l’inconsistenza delle accuse contro un defunto Presidente del Consiglio, condannato in Cassazione e di conseguenza espulso da Palazzo Madama, in un Paese normale avremmo registrato le dimissioni della seconda carica dello Stato per aver mentito alla Nazione e la pubblicazione della parola corretta da abbinare, obtorto collo, a un ex Premier: “pregiudicato”.

Il messaggio diseducativo che sta raggiungendo le nuove generazioni appare tragico nella sua semplicità; “buonisti” della Sinistra e “garantisti” della Destra stanno distruggendo il tessuto morale dell’Italia. Gli alunni che hanno sparato contro una docente della Scuola Pubblica della Repubblica italiana risultano giustificati e promossi con la votazione di 9 in condotta; se l’avessero uccisa, parafrasando il Belli, avrebbero preso 10, come il marchesino Eufemio dell’Exercitus lardi?

“Mala tempora currunt sed peiora parantur”! Siamo ancora in tempo per porre rimedio; partiamo dal principio che quanti insultino o aggrediscano un docente siano espulsi dalla Scuola e bocciati. Parimenti, chi ha la fedina penale non immacolata ipso facto non possa essere candidato a cariche pubbliche. Propongo la parola del giorno di domani dell’Italia: “ineleggibile”.

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