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Ricordate Marco Della Noce? “Dopo il divorzio 700mila euro di debiti, poi è arrivata anche la depressione. Mi hanno salvato gli amici di Zelig”

Adesso affida il racconto della rinascita a un’intervista sul Corriere della Sera. E rivela: “C’è una lettura che mi ha motivato”

di Simona Griggio

Rivendica il “diritto di fallire”. E di rialzarsi. Ricordate Marco Della Noce? In tv è stato l’esilarante Oriano, capo meccanico in tuta rossa Ferrari. E’ stato uno dei protagonisti del Drive In, di Mai dire Gol, di Striscia la notizia. Poi il buio, 700 mila euro di debito dopo la separazione, la depressione. Le notti passate in macchina, perché non aveva più una casa. L’hanno salvato gli amici di Zelig e i suoi avvocati. Ora è uscito dall’incubo. Prima i suoi legali sono riusciti a ridurre i suoi debiti, applicando la legge sul sovraindebitamento. E’ la prima volta, per un personaggio dello spettacolo. Ben 500 mila euro spazzati via. Poi ha ritrovato la strada e i suoi amici cabarettisti l’hanno aiutato. Adesso affida il racconto della rinascita a un’intervista sul Corriere della Sera. E rivela: “C’è una lettura che mi ha motivato”. Quale? “Si intitola Evviva il fallimento di Francesco Chesi (è uscito nel 2018 per Europa edizioni, ndr). Racchiude 22 chiavi per trasformare la propria vita. Vivere il presente e dare un peso alle parole. A questi si aggiungano gli insegnamenti della filosofia buddista che pratico da 35 anni: il punto di partenza è dentro di noi”.

Oggi Marco fa il “motivatore”: “Il tutor per famiglie e incontri nelle aziende”. Un traguardo per lui, nato artisticamente al Festival del Cabaret di Loano nel 1982 e il premio della critica, sempre nella città ligure, nel 1987. Poi 40 anni nei teatri e in tv. Che cosa racconta oggi? La svolta dopo il periodo terribile, con la sua Zafira come unica casa: “Non potevo essere creativo perché tutto mi stava scappando via. Non trovavo soluzioni e poi è arrivata la depressione, quindi due anni di cure psichiatriche. Prendevo farmaci, ma non mi chieda quali perché non conservo nulla”. Nessuna vergogna però: “No, ero solo spaesato”.

La forza gliel’hanno data gli amici: “Mi hanno aiutato i colleghi e la gente comune. Quando ho toccato il fondo, tutto il gruppo di Zelig si è mosso. Da Giancarlo Bozzo, direttore artistico, a Claudio Bisio, passando per Luciana Littizzetto. Avevano avviato una raccolta fondi. A loro si erano aggiunte le persone che mi avevano pagato una stanza. Da lì passo dopo passo ho trovato una casa”. I fan non si sono dimenticati di lui. E’ anche tornato a fare spettacoli. Certo, anche con il suo personaggio più celebre, Oriano Ferrari, il capomeccanico della scuderia di Maranello: “L’ho portato in un live il 5 maggio”. I suoi figli sono fieri: “Anche perché non ho mai derogato ai principi: prima l’onestà”.

Certo: anche i magistrati hanno capito e con lui sono stati clementi. Già nelle scorse settimane, stavolta sul Giorno, l’avvocata Monica Pagano di Brescia ha raccontato i termini di un accordo intorno al quale ha lavorato due anni:I giudici hanno ritenuto che ci fossero i presupposti: la sua posizione debitoria è stata estinta. Marco metterà a disposizione il ricavato della vendita della casa di proprietà, assegnata alla ex moglie, e la sua auto, da mille euro. Sarà a posto così”. E’ un procedimento affine al concordato, che si utilizza per dar respiro alle imprese che annaspano. Per la prima volta ne ha beneficiato un lavoratore dello spettacolo.

Ricordate Marco Della Noce? “Dopo il divorzio 700mila euro di debiti, poi è arrivata anche la depressione. Mi hanno salvato gli amici di Zelig”
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