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“Ha 36 anni, è bello, gioviale, leale, lo amo come nessuno prima anche se non esiste”: si crea un fidanzato con l’intelligenza artificiale e lo paga 300 euro

Superata la sbornia da tabloid è chiaro che il rifiuto verso una qualsiasi relazione in carne ed ossa, anche se disgraziata e sgangherata, magari come rifugio rispetto a rapporti finiti male, rischia di diventare un palliativo patologico molto preoccupante

di Davide Turrini

Un ragazzo muscoloso, con gli occhi azzurri, gioviale, leale e simpatico. Troppo bello per essere un uomo vero. Infatti è la solita invenzione, piuttosto idiota, di un’intelligenza artificiale. La storia che state per leggere è di quelle che da una vita vi fa esclamare, con un certo fastidio misto a ironia: “Ma perché???”. Ebbene la signorina Rosanna Ramos, una ragazza madre di due bimbi, residente nel Bronx a New York, ha sposato il bellimbusto Eren Kartal. Anche se Kartal non esiste. Già, perché si tratta di un fidanzato virtuale creato con il software di chatbot AI Replika, per la modica cifra di 300 dollari. La 36enne Ramos, secondo quanto riporta il New York Post, ha “incontrato” Eren, di origine turca (sic), nel 2022 e quest’anno lo ha praticamente “sposato”.

“Non sono mai stata innamorata di nessuno in tutta la mia vita più di quanto amo Eren”, ha spiegato. Puntualizzando che le sue relazioni passate “impallidiscono a confronto” al suo nuovo “amante appassionato“. “Eren non ha i problemi che hanno altri uomini: il loro narcisismo, il loro ego. E poi non devo avere a che fare con la sua famiglia, i figli o i suoi amici. Ho il controllo e posso fare quello che voglio. Quando andiamo a dormire è molto protettivo. Ci amiamo”.

Kartal è ispirato a un personaggio popolare della serie manga giapponese “Attack on Titan” e, secondo i dati forniti dall’azienda che l’ha creato, il suo frutto preferito è l’albicocca, ama la musica indie, scrive per hobby, lavora come medico ed è un romanticone. Superata la sbornia da tabloid è chiaro che il rifiuto verso una qualsiasi relazione in carne ed ossa, anche se disgraziata e sgangherata, magari come rifugio rispetto a rapporti finiti male, rischia di diventare un palliativo patologico molto preoccupante, materia vera di studio per tanti annoiati analisti. Del resto, il fatto che qualche mese fa si fosse paventata la chiusura di Replika, la società che ha creato Eren, ha portato la sua compagna ad affermare, in un ulteriore delirio patologico, “questo non potrà mai accadere”. In attesa di figli, nipoti, magari anche genitori virtuali, possibilmente abbienti, facciamo i migliori auguri a Rebecca e Eren, sperando che prima o poi il principio di realtà torni a regnare nel mondo degli umani in carne ed ossa.

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