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Lavoro, strage senza fine: in un giorno morte cinque persone. Tre in Lombardia, una in Sardegna e in Calabria

Lavoro, strage senza fine: in un giorno morte cinque persone. Tre in Lombardia, una in Sardegna e in Calabria
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La strage sul lavoro non si ferma. L’ultima vittima, la terza in una giornata in Lombardia, la quinta in un solo giorno in Italia, è un operaio di 60 anni, morto questo pomeriggio dopo essere caduto da un’impalcatura all’interno di un cantiere edile, in via Cavour a Macherio (Monza). L’incidente si è verificato intorno alle 15.30, quando l’uomo, italiano e con lunga esperienza, residente a Cantù, ha perso l’equilibrio ed è caduto da un’altezza di circa due metri battendo a terra la nuca. Nelle stesse ore un giovane di 25 anni del Bangladesh, moriva all’ospedale Niguarda di Milano dove risiedeva, per le ferite riportate stamani in un infortunio avvenuto alla Crocolux, un’azienda tessile che si occupa della produzione di accessori in pelle a Trezzano sul Naviglio, in provincia del capoluogo. L’operaio era al suo primo giorno di lavoro ed è rimasto schiacciato sotto un pesante macchinario. Ha riportato un trauma cranico e toracico e ferite a una gamba e a un braccio rivelatesi fatali. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo: ha disposto l’autopsia, il sequestro del macchinario, e indagini per appurare se il giovane aveva un regolare contratto.

A Bagolino, in provincia di Brescia, è invece rimasto ucciso un uomo di 33 anni. Secondo le prime ricostruzioni a travolgerlo non è stata la pianta che stava direttamente tagliando, mentre potava alcuni alberi in strada, ma una pianta vicina danneggiata da anni dopo la tempesta Vaia del 2018. Era residente nel paese della Valsabbia, e lavorava per un’azienda locale. Sposato da poco, Daniele Salvini era padre di un bambino di otto mesi.

Una vittima anche in Sardegna: sempre stamani all’Ecocentro di Portoscuso, nel Sulcis, un uomo è caduto in un compattatore di rifiuti ed è deceduto all’istante. I medici del 118 con un’ambulanza, una medicalizzata e l’Elisoccorso, ma non hanno potuto salvargli la vita. I carabinieri stanno ricostruendo l’esatta dinamica dell’incidente e accertare eventuali responsabilità. La quinta vittima a Rende, in provincia di Cosenza, dove un uomo di 62 anni impegnato in alcuni lavori di tinteggiatura in un’azienda nella zona industriale si trovava su un ponteggio quando, per cause ancora in corso di accertamento, è precipitato nel vuoto da un’altezza di tre metri. E’ morto all’ospedale di Cosenza poco dopo il ricovero.

“Siamo di fronte a una tendenza che non si inverte e questo è un fatto drammatico – così Vincenzo Greco, segreteria Cgil Milano e responsabile sicurezza sul lavoro – sottolinea che Bisogna far rispettare la legalità cioè rapporti lavoro contrattualizzati, le norme sulla sicurezza soprattutto sulla prevenzione e un sistema di controlli e sanzioni che non faccia passare l’idea di impunità”. Durissimo il segretario nazionale della Cub, Walter Montagnoli: “E’ una vergogna, governo dopo governo non cambia nulla: si istituisca il reato di omicidio sul lavoro e si chiudano le aziende, mantenendo il salario per i lavoratori, che non rispettano le leggi”.

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