Dietro il paravento delle liste civiche si consuma a Sona, in provincia di Verona, un esperimento politico assolutamente innovativo, ma che la dice lunga su quale sia il nervosismo che serpeggia nel centrodestra in Veneto, soprattutto nei rapporti ad alta tensione tra Fratelli d’Italia e Lega. La geografia politica si sta ridisegnando da ben prima delle politiche 2022, quando il partito di Giorgia Meloni ha più che raddoppiato quello di Matteo Salvini praticamente ovunque, il che prelude a nuovi equilibri e possibili scontri in una regione dove solo lo strapotere (e popolarità) di Luca Zaia ha consentito per il momento di rintuzzare la richiesta di più poltrone del nuovo partito di maggioranza relativa.

A metà strada tra Verona e il Lago di Garda accade che una popolazione di 17mila abitanti ha consegnato un risultato del primo turno che vede in testa Corrado Busatta, di Fratelli d’Italia, assieme a due liste civiche (Sona Domani e Scelta per Sona), con il 38,4 per cento. Al secondo posto è arrivato Gianfranco Dalla Valentina, con il 27,7 per cento, appoggiato da Lega-Forza Italia, con due liste civiche ViviAmo Sona e Insieme per Sona. Terza, e quindi ago della bilancia nel ballottaggio del 28 e 29 maggio, è Monia Cimichella, con due liste apparentemente civiche (Direzione Sona e Cimichella Sindaco), in realtà sostenute dal centrosinistra. Ed ecco la sorpresa dopo una settimana di trattative. La coppia Lega-Forza Italia ha raggiunto un accordo formale per l’apparentamento con Cimichella. Non un’intesa sotto banco per fa confluire i voti sul candidato leghista, ma un accordo alla luce del sole, come prevede la legge elettorale, con l’inserimento nella scheda delle due liste di Cimichella assieme alle tre di Dalla Valentina. Per giustificare l’accordo, il candidato Dalla Valentina ha detto: “Conosco Monia Cimichella ed alcuni componenti del suo gruppo da parecchi anni, ci lega un rapporto schietto e sincero, di lealtà, fiducia e stima reciproca. Abbiamo preso atto che i due programmi sono perfettamente compatibili, e in alcuni casi perfino migliorativi l’uno dell’altro”.

La facciata delle liste civiche nasconde, quindi, un abbraccio del centro-Lega con il centrosinistra per battere la compagine di destra-centro. È vero che il simbolo del Pd non compariva nelle liste arrivate al terzo posto, ma in un comune di quelle dimensioni tutti sanno quali sono i punti di riferimento politico dei candidati. La candidata Monia Cimichella nega però accordi di natura politica. “Non sono dem, né leghista, né di Fratelli d’Italia. Sono una persona che si impegna nella politica all’interno della lista civica. Le nostre due liste (Direzione Sona e Monia Cimichella Sindaco) hanno raccolto per questo adesioni e candidati che in altre circostanze appoggiano o fanno parte di partiti politici diversi. Ci siamo uniti sulla base di un progetto civico per la nostra città”. Sarà così, ma allora c’è da chiedersi dove siano finiti i voti del centrosinistra allargato a M5s, Renzi, Calenda e Sinistra, che lo scorso settembre arrivarono al 32,2 per cento, se nessuno dei tre candidati a queste Comunali li rappresentava.

Anche poco lontano da Sona, a Bussolengo, il candidato di centrodestra ha vinto al primo turno contando sull’appoggio del Pd, ma in quel caso la coalizione era così divisa da presentare altri tre distinti candidati-sindaco per Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Nel caso di Sona, invece, l’accoppiata Lega-Forza Italia si allea formalmente con la sinistra pur di battere Fratelli d’Italia. La concorrenza tra Salvini e Meloni è ormai evidente dappertutto. Alcune settimane fa, per il giro di boa di metà legislatura in Regione Veneto, FdI aveva chiesto un maggior peso nelle vicepresidenze del consiglio regionale e nelle presidenze delle commissioni, alla luce del mutato peso elettorale rispetto al 2020, quando Zaia (con la Lega) la fece da padrone. Poi però le attese dei Fratelli d’Italia erano rientrate, non senza scintille e polemiche. Il nervosismo nei rapporti tra alleati è un dato ormai evidente, destinato ad esplodere quando, nel 2025, si rinnoverà il consiglio regionale.

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